Poker Inter, Guarin show

Principio inoppugnabile: quando la storia supera la realtà si stampa la storia. Inoppugnabile? Proprio a Bergamo, più di mezzo secolo fa, Helenio Herrera esordiva nel campionato italiano ponendo la primissima pietra della Grande Inter. Vittoria 5-1, tre gol di Firmani, uno ciascuno di Angelillo, l'"Angelo dalla faccia sporca", argentino, 23 anni e già capitano, e di Mario Corso, futuro "Piede sinistro di Dio". E se allora avevi quei tre giganti e adesso hai Campagnaro, Podolski, Kuzmanovic, Medel, eccetera, prova a farti qualche domanda sul calcio e sulla vita.
Però mica male anche la realtà: stavolta "solo" 4-1 dentro un match gestito quasi senza problemi, dominato e vinto imponendo all'Atalanta, oltrettutto ridotta in 10 per espulsione di Benalouane a inizio ripresa, una schiacciante superiorità. Sintesi: spazzato via dall'emergente Inter un avversario impalpabile. Basti dire: niente voto in pagella per il portiere Handanovic, incolpevole sul diagonale-palo-gol del momentaneo pareggio firmato da Moralez. Per il resto, zero tiri.
Ieri a Bergamo, dove i nerazzurri (di Milano, ancora una maglia orrenda: bianca con righine rosa!) non vincevano dal 6 aprile 2008 – 2-0, gol di Vieira e Balotelli – Roberto Mancini ha ottenuto la quinta vittoria in 12 partite. Bilancio personale non da entusiasmarsi, 16 punti su 36 disponibili, ma verosimilmente migliorabile da qui a maggio. Mettiamola così: un po' di respiro, morale, fiducia. Anche se stare a metà classifica non fa piacere. E comunque, ribadiamo, vista a Bergamo un'Inter in netta crescita. Un uomo su tutti, "uomo del match": Fredy Guarin. Giocatore che Mancini sembra avere reinventato e riportato su livelli di rendimento perduti dai tempi in cui certi geni che fanno mercato per il signor Thohir volevano darlo alla Juve in cambio di Vucinic. Di chi aveva bisogno il suddetto Guarin? Di un allenatore intelligente. Con Mancini è stato feeling immediato. Ieri Guarin ha spaccato letteralmente la partita procurando il rigore dell'1-0, segnando due gol (fanno 5 in campionato), quelli del 2-1 e del 3-1, e servendo l'assist a Palacio per il quarto. Sugli scudi il colombiano, appena sufficiente la prestazione di Shaqiri, il trionfo della mediocrità per Brozovic, male il campione del mondo Podolski. Dovendo rinunciare a Icardi, colpito da fastidi intestinali, Mancini ha affiancato Podolski a Palacio. Dopo nemmeno un minuto di gioco, su tocco di Shaqiri, spalle alla porta, veniva abbattuto da Bellini: rigore solare. Alla trasformazione Shaqiri: tiraccio, Sportiello quasi respingeva, palla in rete. Pareggiava l'Atalanta alla mezz'ora dopo un'occasione sprecata da Pinilla: lo stesso Pinilla svettava su Ranocchia, gol di Moralez. La partita dell'Atalanta, in buona sostanza, si chiudeva lì. Festival di Guarin: gol di sinistro basso, "a giro", dai 16 metri alla fine del primo tempo; gol di destro con un tiro dalla distanza, sotto la traversa, al quarto d'ora del secondo. Intanto l'Atalanta aveva perso Benalouane: ammonito per fallo e subito espulso per proteste. Giù il sipario: gol fortunoso di Palacio (rimpallo su Stendardo). Ininfluente il carosello di cambi. Inter: c'era una svolta?
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Febbraio 2015, 05:08