Ospedale di Schiavonia, è protesta

Un ospedale aperto troppo in fretta e troppo presto, appalti che rischiano di creare decine di subappalti, ticket mantenuti in auge e relazioni sindacali labili: è questa la lista delle magagne del nuovo plesso ospedaliero di Schiavonia secondo Cgil e Fp Cgil di Padova, che ieri mattina hanno inscenato una manifestazione di protesta di fronte all'ingresso della struttura (nella foto). La sigla sindacale contesta alla direzione dell'azienda sanitaria il mantenimento dei ticket per le prestazioni ginecologiche e per il percorso nascita, che dovrebbero essere gratuiti. Inoltre il presidio ha ricordato come non siano ancora stati trasferiti nel territorio gli ambulatori dei servizi dei consultori, con gravi ripercussioni per l'attività di prevenzione nell'area di competenza dell'Ulss17. Ma nel mirino entrano anche i servizi non sanitari, il cui affidamento è gestito direttamente dal "socio" privato. «È necessario - dicono i manifestanti - un confronto su tutti i servizi esternalizzati all'interno del nuovo ospedale per evitare una frammentazione delle trattative e la creazione di decine di subappalti, con perdita di posti di lavoro e precarizzazione. Appena si esce dall'unità operativa dell'ospedale non esiste più niente di pubblico, a cominciare dai muri». Ma quel che più preme ai sindacati è creare un nuovo rapporto con la direzione sanitaria e amministrativa: «Già in passato abbiamo avuto difficoltà nel mantenere un buon dialogo con questa amministrazione - spiegano i vertici della Cgil - ma la scelta di non autorizzare presidi informativi e di non voler individuare le nuove sedi sindacali nel nuovo ospedale è vista da noi come il segno di non voler collaborare con chi quotidianamente rappresenta lavoratori e cittadini». Il sindacato ha chiesto all'azienda sanitaria locale di aprire un nuovo dialogo con la forza lavoro «per dare - sottolinea il volantino distribuito ieri mattina al Madre Teresa - servizi più vicini al cittadino, che rispettino le condizioni di lavoro e che siano pubblici». L'Ulss17 ha ribadito ieri pomeriggio che «con la nuova gestione dei servizi non è stato e non sarà perso alcun posto di lavoro».

Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Dicembre 2014, 05:24