«Il Banco Popolare ora è polo aggregante»

La Borsa all'inizio della giornata aveva festeggiato (+ 7%) la promozione della Bce che ha portato il Banco Popolare ai primi posti in Italia nella classifica della solidità smentendo le previsioni pessimiste. Poi la valanga su Mps ha trascinato al ribasso tutto il listino e il "bancone" con quartier generale a Verona ha chiuso in perdita dell'1,35%.
Tutto sommato nessuno dalle parti di Giulietta si straccia le vesti, anzi. L'aumento di capitale anticipato da 1,5 miliardi ha riportato in rotta il gruppo bancario ora diventato per molti polo aggregante. Con nel mirino forse qualche banca del Nordest.
«Il risultato che abbiamo conseguito nel comprehensive assessment è davvero soddisfacente - spiega Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare -. I dati evidenziano come la decisione assunta lo scorso gennaio di restituire il prestito convertibile e di lanciare contestualmente un aumento di capitale di 1,5 miliardi si sia rivelata, oltre che rispettosa dei risparmiatori, tempestiva e adeguata». Un contropiede che ha pagato. «Gli esiti dell'esercizio della Bce hanno evidenziato per il Banco Popolare un'eccedenza di capitale di oltre un miliardo, un dato estremamente significativo, tenuto conto della particolare severità degli scenari definiti per gli stress test», osserva Fratta Pasini, che chiude deciso: «Oggi è possibile guardare con maggiore tranquillità e ottimismo al futuro in quanto la solidità del profilo patrimoniale del Banco Popolare ne esce confermata e risulta rafforzato il posizionamento competitivo del Banco stesso nell'ambito del sistema. Su queste robuste basi, la Banca potrà continuare a svolgere il proprio ruolo a sostegno di imprese e famiglie anche in un contesto complicato quale quello attuale ed affrontare la sfida del ritorno ad una redditività stabile e sostenibile nel tempo».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Ottobre 2014, 05:06