Un furto incredibile. Per il valore della refurtiva: qualcosa come sette milioni

Un furto incredibile. Per il valore della refurtiva: qualcosa come sette milioni e mezzo di euro. E per la sua natura: 260 tonnellate di cioccolatini Lindor, uno dei prodotti di punta della Lindt, le celeberrime praline con l'interno in cioccolata liquida. Un furto clamoroso, per il quale si trovano agli arresti due persone. M.Z., 55 anni, di Milano, e C.P., 38 anni, polesano. Il primo si trova in carcere, il secondo ai domiciliari. Proprio ieri per lui il Tribunale del riesame di Milano ha rigettato la richiesta di liberazione.
I fatti sono stati resi noti ora, ma era da tempo che i carabinieri della Compagnia di Lodi lavoravano. Tutto comincia, secondo una prima ricostruzione, lo scorso agosto. Un consocio polacco della Lindt lamenta che i bancali di Lindor che arrivano hanno un peso inferiore a quello previsto. Gli accertamenti avviati sulla vicenda danno un risultato da incubo: da aprile ad agosto risultano scomparse 260 tonnellate di cioccolatini, per un valore di sette milioni di euro. Dopo la denuncia della Lindt, le prime verifiche hanno avuto come destinataria la ditta di logistica alla quale, secondo questa impostazione, il colosso della cioccolata si appoggiava per lo stoccaggio della merce in attesa della spedizione. Si parla di una ditta avente sede a Tavazzano con Villavesco, sempre nel Lodigiano.
Una prima perquisizione ha consentito di identificare M.Z. e C.P., suo dipendente. oltre a due operai indiani. La svolta è arrivata nella notte tra il 23 e il 24 settembre scorsi, quando una pattuglia della Finanza, su un Tir non distante da Tavazzano, ha trovato, nascosti in un carico di bicchieri di vetro, 10 bancali di cioccolatini. Un successivo accesso alla ditta di logistica, secondo le contestazioni, ha consentito di recuperare altri bancali dissimulati in questo modo. Di qui il fermo dei due italiani. M.Z. è stato poi rimesso in libertà, mentre la misura è stata convalidata per il polesano.
Il prosieguo delle indagini ha comunque consentito alla Procura di ottenere una ordinanza di custodia cautelare in carcere per M.Z., eseguita nei giorni scorsi.
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Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Ottobre 2014, 05:17