Blitz della Finanza in caserma, indagine su forniture informatiche

L'operazione "Pantano" potrebbe aver aperto una breccia nel sottobosco degli appalti pubblici addomesticati. Il tam tam mediatico che aveva accompagnato gli arresti di ottobre ha evidentemente convinto qualche bene informato a denunciare altre malefatte nella pubblica amministrazione. Sarebbero almeno un paio gli esposti pervenuti in Procura. Conterrebbero accuse precise e dettagliate. Tanto che il sostituto procuratore Sergio Dini ha provveduto ad aprire un fascicolo d'indagine in cui si ipotizzano - al momento a carico di ignoti - i reati di concussione e corruzione.
Sono ancora una volta gli appalti nelle caserme del Triveneto a finire nel mirino della magistratura padovana. Perchè è negli uffici della caserma di riviera San Benedetto, sede del V Reparto Infrastrutture, che gli inquirenti sono andati a sequestrare un'ampia mole di documenti. È il luogo di lavoro di Roberto Lasalvia, tenente colonello dell'esercito, già capo ufficio alloggi, figura chiave dell'operazione "Pantano", nell'ambito della quale era finito agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. È proprio dall'ufficio del colonnello Lasalvia che i finanzieri hanno iniziato la perquisizione, estesa successivamente a quelli di altri ufficiali del V Reparto Infrastrutture. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno acquisito gli incartamenti relativi ad una serie di gare d'appalto per lavori di manutenzione in varie caserme del Nordest. Sono stati però sequestrati anche i documenti concernenti numerose forniture di beni e servizi, ed in particolare delle dotazioni informatiche assegnate ai presìdi del Nordest.
Vagliando la documentazione acquisita i finanzieri dovranno ora cercare riscontri alle circostanziate accuse degli esposti. Si indaga su una lunga serie di presunti favori e regalie di vario tipo che potrebbero aver spinto gli ufficiali preposti a pilotare incarichi e assegnazioni di lavori commettendo irregolarità nelle procedure amministrative degli appalti.
Saranno inoltre passate al setaccio le modalità di gestione dei fondi ministeriali destinati alle forniture. Vi è il sospetto che anche in questo campo siano stati scelti committenti compiacenti, in grado di allargare i cordoni della borsa pur di ottenere gli ordinativi, soprattutto quelli per le attrezzature informatiche delle caserme.

Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Marzo 2014, 05:01