Il nuovo statuto di Fondazione Cassamarca ha passato il primo scoglio: ieri è

Il nuovo statuto di Fondazione Cassamarca ha passato il primo scoglio: ieri è stato approvato dal consiglio d'indirizzo ed è la prima volta in vent'anni che viene ritoccato. L'iter burocratico però non finisce qui: ora sarà il ministero dell'Economia a dover dare l'ok definitivo, oppure a chiedere ulteriori modifiche. Tutte confermate le novità: il nuovo Statuto sancisce l'introduzione delle quote rosa negli organi deputati a gestire l'attività della Fondazione, pone dei paletti per chi intende candidarsi nei ruoli di governo dell'ente e suggerisce pratiche più snelle e trasparenti in tema di appalti e conferimento degli incarichi. Insomma: la Fondazione si è adeguata alle normative ormai entrate in vigore e ha accolto le direttive dell'Acri (l'associazione che riunisce tutte le fondazioni bancarie) riassunte dalla Carta delle Fondazioni. Le linee sono state tracciate, ora però si dovrà lavorare sui contenuti. Alla voce «presenza femminile» è stato solo precisato che ci dovrà essere un'adeguata presenza di donne sia nel consiglio d'indirizzo che nel collegio sindacale o nel consiglio d'attuazione e amministrazione. Ma non viene precisato quante debbano essere o in che proporzione. Questo verrà specificato con il regolamento o, in seconda battuta, quando il ministero presenterà i propri emendamenti. Di certo nelle terne di nomi che gli enti della Fondazione presenteranno per la costituzione del prossimo consiglio d'indirizzo, ci dovrà essere almeno una donna. Confermate poi le restrizioni per chi si vuole candidare a presidente o come consigliere. Prima di presentare il proprio curriculum bisognerà non aver occupato incarichi amministrativi o politici per almeno un anno. E alla fine del proprio incarico in Fondazione ci sarà l'obbligo di non candidarsi per i dodici mesi seguenti. Il consiglio d'indirizzo ha deciso di limitare gli stop a un solo anno, il minimo previsto, anche se in un primo tempo si era pensato a periodi più lunghi. Nello Statuto hanno trovato posto anche i bandi: ogni lavoro o incarico dovrà essere assegnato tramite una gara, così come accade in tutte le amministrazioni pubbliche. Adesso Ca' Spineda attende il responso da Roma.(((caliap)))
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Febbraio 2014, 04:58