Scintille tra ortodossi al sinodo di Creta che nasce già morto
di Franca Giansoldati
L’invito che era arrivato dal patriarcato di Mosca era di spostare la data, farla slittare di un po’, fino a che non si sarebbe trovato un punto di comunione. Un braccio di ferro giocato sul potere. I maligni, però, fanno sapere che tra i vari punti irrisolti, c’è anche il rinnovo del vescovo di Kuwait City, una realtà di fedeli molto piccola ma assai facoltosa in termini di denaro e, quindi, come sede episcopale, assai ambita. Chissà. «L’unica soluzione possibile è proseguire il lavoro di preparazione del Santo e grande concilio e arrivare a un accordo dell’insieme delle Chiese ortodosse sul suo svolgimento in altra data” aveva detto il patriarcato di Mosca associandosi alla proposta formulata nei giorni scorsi dalle Chiese di Antiochia, Georgia, Serbia e Bulgaria per chiedere il rinnovo del concilio panortodosso in programma nell’isola greca di Creta dal 19 al 26 giugno.
«Nel caso in cui questa proposta non fosse accettata dal patriarca Bartolomeo e il concilio, malgrado l’assenza dell’intesa di alcune Chiese ortodosse locali, venisse ugualmente convocato, — sottolinea in una nota il patriarcato di Mosca — con profondo dispiacere la delegazione della Chiesa ortodossa russa sarebbe impossibilitata a partecipare».
Mosca tuttavia invita a «proseguire gli sforzi per il consolidamento della cooperazione pan-ortodossa nella preparazione del futuro concilio, chiamato a essere una reale testimonianza di unità della Chiesa santa, cattolica e apostolica».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Giugno 2016, 17:47
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