Anche Berlusconi attacca Draquila
Sabina Guzzanti: «Eversore e golpista»

ROMA (13 maggio) - Continuano gli attacchi del governo contro il film di Sabina Guzzanti Draquila. L'Italia che trema, presentato oggi al festival di Cannes. Il premier Silvio Berlusconi oggi ha respinto al mittente le accuse di «assoggettamento» dell'Italia contenute nel documentario dell'attrice, in cui si racconta il malaffare della ricostruzione del dopo terremoto in Abruzzo.



Riferendosi a Draquila Berlusconi nel corso di una cena a palazzo Grazioli. ha affermato: ma come si fa a darmi del tiranno? Il premier in questo paese ha solo un potere di convincimento basato sulla propria autorevolezza, ma non ha poteri paragonabili a quelli di altri leader europei. E poi, ha aggiunto, basta accendere la tv per rendersi conto che la maggior parte delle trasmissioni hanno come unico bersaglio il sottoscritto e il governo con l'unico risultato di danneggiare l'immagine del paese.



«Quello che sta facendo Berlusconi è eversione e colpo di stato», ha replicato la Guzzanti. «Lo sanno tutti come funziona la tv in Italia. Non può dire certe cose proprio a me. Per affermare questo ci vogliono i fatti che vanno poi anche argomentati - ha continuato l'attrice -. Se lui vuole la Repubblica presidenziale è senz'altro un suo diritto, ma per averla non continui a inquinare il parlamento con i suoi fisioterapisti e sovvertendo i principi costituzionali. Altro che, questa si chiama eversione e colpo di Stato».



Il film della Guzzanti «è un prodotto di propaganda che strumentalizza e trasforma le sofferenze dei cittadini dell'Aquila in uno strumento di lotta politica», ha insistito oggi il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, che aveva già attaccato il film e che ha rivendicato la scelta di non rappresentare l'Italia al festival, considerando Draquila un dileggio alla nazione e in particolare al governo e al premier Berlusconi.



«Esiste un cinema italiano di qualità che ha saputo e sa esprimere con talento le criticità, le contraddizioni, i sentimenti del nostro Paese», ha affermato ancora il ministro al Tempo ma «se uno avesse la bontà di analizzare la recente produzione italiana - ha aggiunto al Giornale - si accorgerebbe che le storie raccontate rappresentano solo e in modo ossessivo la società in disgregazione, la famiglia in rovina le relazioni più difficili e insensate senza neppure quella pietà e ironia che avevano fatto grande la commedia degli Anni Sessanta».



Il ministro poi invita i registi italiani «chic e glamour» a prendere esempio dal cinema americano, capace di «rinnovare ogni volta il genere epico», ha precisato al Giornale, riferendosi alla pellicola di Clint Eastwood, Invictus. «Liberi gli autori di chiedere le mie dimissioni, libero io di non andare a Cannes per rendere omaggio a una pellicola che ha la sola qualità artistica di dileggiare l'Italia e gli italiani», ha ripetuto il ministro rispetto alla polemica dei 100 autori che ieri hanno espresso solidarietà alla regista.



Bondi ha poi fatto gli auguri solo agli altri due registi presenti a Cannes. «La selezione dei film che rappresentano l'Italia a Cannes comprende due lungometraggi di interesse culturale nazionale: La nostra vita di Daniele Luchetti, in concorso al Festival, e Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, nella Quinzaine des Rèalisateurs, film che ha ottenuto anche il sostegno economico della direzione generale per il cinema del ministero. A queste opere, meritorie di un tale riconoscimento, vanno i miei migliori auguri e quelli del popolo italiano», ha dichiarato Bondi in una nota.



Oggi a Cannes è il nome del ministro dei Beni culturali è stato evocato più volte all'incontro stampa di Sabina Guzzanti. «Intanto non è che ci fosse un invito per lui» ha detto l'attrice, scherzandoci su. Poi ha aggiunto: «Ho letto che lui non ha visto neppure il film e se lo è fatto solo raccontare. E questo mi fa provare ancora di più una profondissima vergogna della figura terribile che il nostro Paese fa all'estero grazie a questo nostro governo. Mi sono detta, se sono intelligenti fanno finta di niente. Invece ci hanno fatto pubblicità gratuita. Abbiamo pensato anche di mandare a Bondi una cassa di champagne. Una cosa davvero strana questo loro comportamento perchè tutto gli si può dire, ma sono sicuramente competenti in quanto a comunicazione».



«Sono solo battute - ha replicato il ministro - La vera prova di un'eventuale pubblicità si avrà con gli incassi al botteghino», ha aggiunto Bondi, smentendo di aver giudicato il film senza averlo visto: «L'ho visto, l'ho visto, non parlo di cose che non ho visto».



«Sandro Bondi è il ministro dei "mali culturali". Rappresenta tutti i mali di cui soffre la cultura nel nostro paese. Taglia i fondi agli artisti, privilegia i cortigiani, ha paura della critica e della satirà», ha affermato il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.



«Rinnovando il nostro in bocca al lupo a Sabina Guzzanti, a Daniele Lucchetti e a tutti gli autori italiani presenti a Cannes, ci chiediamo se al Ministro Bondi, che continua a non mantenere neanche le promesse di reintegro del Fus, non resti altro che dimettersi dal suo incarico», si legge nella lettera con la quale l'Associazione 100Autori esprime la propria solidarietà alla Guzzanti. «Il ministro - aggiungono gli autori - perpetua un attacco a tutto il cinema italiano, tra alti e bassi sin dall'inizio del suo mandato, mettendo in imbarazzo non solo noi ma tutte le persone di buon senso».



L'Associazione 100Autori si è costituita nel 2009 dal movimento di registi e sceneggiatori raccoltosi in risposta all'appello dei maggiori cineasti italiani per il rinnovamento delle strutture pubbliche che governano il nostro cinema. Tra gli iscritti Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio, Ferzan Ozpetek, Giuseppe Piccioni, Liliana Cavani, Cristina Comencini, Mimmo Calpresti, Michele Placido, Daniele Luchetti.





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Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Febbraio 2023, 22:28
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