Inzaghi: "Il Milan è la mia vita, farò
tutto quello che mi chiede la società"

Inzaghi: "Il Milan è la mia vita, farò ​tutto quello che mi chiede la società"

di Luca Uccello
MILANO - Filippo Inzaghi al Milan? Risponde il diretto interessato per un giorno lontano da Adriano Galliani. Se mi sar comunicato altro, bene. Senn sono fiero di lavorare con questi ragazzi. Super Pippo sorride al centro sportivo Vismara prima di entrare in campo per l'ultima volta con la squadra Primavera, ma non vuole e non pu ancora dire niente.



Casa Milan fatica a trovare un accordo definitivo con Clarence Seedorf. Difficile definire la buonuscita col manager dell'olandese che difficilmente accetterà di fare sconti. Un nuovo appuntamento la prossima settimana.



Il Milan sarà di Inzaghi così vuole Silvio Berlusconi. «A chi non provoca emozioni quello che si legge sui giornali... Il Milan è la mia vita, la mia storia. Ho smesso di giocare per il Milan, tutto quello che mi dice il Milan lo faccio». Ma dopo il no di Filippo Galli (che rimane a capo del settore giovanile), il vice sarà ancora una volta Mauro Tassotti, sembra ancora lontano anche il ritorno di Arrigo Sacchi che fino al 30 giugno resta ancora sotto contratto con la Federcalcio: l'ex cittì ha manifestato recentemente l'idea di voler staccare dal calcio.



Insomma il progetto di Galliani di costruire un Milan forte intorno a sé e a Pippo sembra non convincere i diretti interessati.

Per fortuna c'è Riccardo Montolivo, uno di quelli pronto ad andarsene da Milanello in caso di permanenza di Seedorf. Da Coverciano vige però il codice etico: «Cosa ne penso di Inzaghi come allenatore? Veramente ancora oggi è Seedorf il tecnico, dunque non posso dare giudizi, Filippo è ancora con la Primavera. Se e quando approderà in prima squadra, allora dirò la mia».



Certo la presenza del capitano rossonero e di un altro gruppo di giocatori vicino a Pippo in tribuna a tifare per lui era un chiaro messaggio pro Inzaghi: «Ma quella partita della Primavera era decisiva, da parte nostra c'era la voglia di appoggiare i ragazzi con i quali condividiamo lo spogliatoio tutto l'anno, solo questo». Montolivo non è preoccupato del futuro, per lui e qualche suo compagno il peggio è passato: «Seedorf ha fatto le sue scelte perché era nel pieno diritto di farle...».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Maggio 2014, 09:41

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