Un progetto in rosa per una nuova vita

Valentina Conti
Un altro passo in nome della prevenzione, della lotta e della cura ai mali in rosa. Ieri, a Palazzo Giustiniani, in scena il primo confronto tra esperti e istituzioni per avviare una call to action di informazione sull'Atrofia Vulvo-Vaginale (AVV), condizione cronica che interessa circa una donna sue due in menopausa e ha un forte impatto sulla sua qualità di vita e sulla vita di coppia.
L'incontro Donne in menopausa e tumori femminili: come recuperare benessere e qualità di vita è stato organizzato su iniziativa della vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Maria Rizzotti, in collaborazione con le associazioni ONDA e Susan G. Komen Italia e con il supporto non condizionante di Shionogi.
In Italia sono 692.955 le donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario e circa 50.000 i nuovi casi che vengono diagnosticati ogni anno. Per questa patologia, così come in altre neoplasie sensibili agli estrogeni, il trattamento oncologico comporta in genere l'induzione sostanziale della menopausa e, dunque, la manifestazione in forma spesso severa dei sintomi tipici dell'AVV.
«È necessario non sono informare e sensibilizzare tutte le donne in menopausa, in particolare quelle che la sviluppano precocemente dopo una malattia oncologica, sui sintomi e le possibilità di cura dell'AVV, ma anche educare i medici affinché prestino maggiore attenzione alla diagnosi e alla terapie di questo importante disturbo cronico», ha evidenziato Riccardo Masetti, professore e direttore del Centro Integrato di Senologia della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli.
«È necessario promuovere il ruolo di Centri Specialistici Multidisciplinari in cui mettere insieme le esperienze di diversi professionisti che possano seguire la donna nel periodo menopausale», ha aggiunto Giovanni Scambia, direttore del Polo Scienze della Salute della Donna e del Bambino, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Marzo 2017, 05:00