Ucciso due volte, dal branco e soprattutto dall'indifferenza e dall'omertà

Ucciso due volte, dal branco e soprattutto dall'indifferenza e dall'omertà dei tanti che hanno assistito a un pestaggio brutale senza intervenire, in una piazza piena dalla movida di Alatri, comune del frusinate. Poco meno di 30 mila abitanti che ora si sentono sotto processo per la morte di Emanuele Morganti, il 20enne pestato selvaggiamente per avere difeso la fidanzata. Si stringe il cerchio, nove gli indagati che nel pomeriggio di ieri sono stati convocati in Procura. Alcuni di loro rischiano l'arresto con l'accusa di omicidio. Si tratta di otto italiani (tra cui padre e figlio) e di un cittadino albanese. In un video potrebbero essere contenute le immagini-chiave del terribile massacro, registrate da una telecamera che inquadra ad ampio raggio tutta la piazza. Decine anche le persone ascoltate, tra amici e testimoni. Effettuato anche un sopralluogo nel locale.
«Chi sa parli», dice il sindaco Giuseppe Morini. E invita «tutti a dire la verità, a collaborare con gli inquirenti affinché vengano individuati i responsabili» perchè Alatri «non deve essere omertosa». Il primo cittadinosi chiede: «Perché nessuno ha difeso il ventenne?». In realtà un ragazzo avrebbe tentato, si è gettato sul corpo di Emanuele per proteggerlo ma il branco lo stava linciando. Il vescovo, monsignor Lorenzo Loppa: «Smarrito il senso della giustizia». (M.Fab.)

Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Marzo 2017, 05:00