Tablet e pc vietati sui voli da Paesi arabi

Valeria Arnaldi
Pc, iPad e, in generale, apparecchiature elettriche più grandi di un cellulare non potranno più entrare in cabina nei voli provenienti da dieci aeroporti di Africa Settentrionale e Medio Oriente, inclusi Arabia Saudita e Giordania. Saranno consentiti cellulari e, ovviamente, apparecchiature mediche. Tutti gli altri congegni - anche le macchine fotografiche - andranno in stiva. È un bando hi-tech la nuova misura anti-terrorismo dell'amministrazione Trump, ancora non ufficializzata ma già anticipata dalla Royal Jordanian Airlines. A essere banditi, da sabato, saranno apparecchi provenienti dagli scali di Amman, Kuwait City, Cairo, Istanbul, Riad, Gedda, Casablanca, Doha, Dubai e Abu Dhabi, per un totale di circa 50 voli al giorno. Il provvedimento sarebbe motivato dalla minaccia terroristica in vista dell'imminente vertice a Washington.
Dopo il Muslim Ban, gli Usa tornano quindi ad adottare un politica dura verso i Paesi a maggioranza musulmana. Questa volta, però, invece di suscitare critiche il divieto viene preso a modello. Il Canada sta valutando la possibilità di adottarlo. «Stiamo valutando le informazioni che ci sono state fornite», dice il ministro canadese dei Trasporti Marc Garneau, «non ci sono ancora tempi precisi. Ma stiamo lavorando speditamente». Pronta anche la Gran Bretagna: il governo considera la misura «necessaria e proporzionata» per la sicurezza a bordo. Ad avanzare perplessità sono proprio gli esperti di sicurezza aerea, preoccupati dal rischio incendi provocato dalle batterie dei laptop. Turchia e Arabia Saudita hanno chiesto un alleggerimento delle misure, sottolineando probabili ricadute sui voli. Intanto a far salire la tensione tra i Paesi è pure la causa intentata dalle famiglie di 800 vittime dell'11 settembre contro l'Arabia Saudita accusata di complicità negli attentati. Clima caldo pure negli Usa. Il Tycoon, in un incontro a porte chiuse con i repubblicani, ha mandato un messaggio chiaro: «Votate la riforma sanitaria o perderete il seggio in Congresso alle prossime elezioni».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Marzo 2017, 05:00