Rogo al rave, strage a Oakland

Claudio Fabretti
I battiti martellanti della musica techno, il locale stipato di ragazzi che ballano gomito a gomito. Poi, all'improvviso, il fuoco, il capannone avvolto dalle fiamme, il fumo che invade ogni angolo, e il rave-party si trasforma in tragedia. Con il crollo del soffitto incandescente, a fondere i detriti con i corpi dei ragazzi rimasti intrappolati in questo inferno di fuoco. Sono almeno 24 i morti a Okland, nella Bay Area di San Francisco, California, dove si stava svolgendo una festa all'interno di un grande magazzino abbandonato. Ma il bilancio definitivo delle vittime potrebbe essere più pesante, visto che circa l'80% dell'edificio distrutto dalle fiamme deve essere ancora perlustrato. «Si temono 40 morti», fa sapere un portavoce dello sceriffo della contea di Alameda. Lo stesso portavoce, il sergente Ray Kelly, sottolinea come non vi siano feriti, forse perché «chi c'era o è riuscito subito a scappare o è rimasto dentro».
L'assessorato all'Urbanistica di Oakland aveva aperto nei mesi scorsi una inchiesta sul magazzino, dopo diverse denunce per violazioni delle norme sull'immondizia e su strutture costruite senza permessi all'interno - come ha reso noto il direttore del dipartimento, Darin Ranelletti. Gli investigatori stanno ancora indagando sulle cause dell'incendio.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Dicembre 2016, 05:00