Ricorso bocciato Google non dovrà rimuovere i link

Gli ex terroristi non hanno diritto all'oblio sul web. Il Garante per la privacy ha respinto il ricorso di un ex protagonista di una delle pagine più buie della storia italiana che, finita di scontare la sua pena nel 2009, aveva chiesto a Google di deindicizzare alcune pagine relative al suo passato. L'identità dell'ex terrorista non è stata resa nota, ma davanti alla sua richiesta il Garante ha ritenuto prevalente «il rispetto della memoria collettiva e il diritto dell'opinione pubblica a conoscere». Già Google aveva opposto un rifiuto davanti alla richiesta che può essere presentata da qualsiasi cittadino. Davanti ad un passato tanto oscuro anche l'Authority ha detto no. «Un conto ha spiegato Antonello Soro, presidente dell'Autorità per la protezione dei dati personali - è la richiesta di una persona che abbia commesso un reato, ma la cui vicenda non ha avuto rilievo per la storia del Paese. Altro conto è chi si macchia di delitti che sono ancora vivi nella storia dell'Italia e che hanno segnato pagine drammatiche per la comunità nazionale. Nel primo caso, trascorso un congruo numero di anni, si può riconoscere il diritto ad essere dimenticati, a rigenerare la propria identità; nel secondo caso, nel bilanciamento dei diritti, non può che prevalere il rispetto della memoria collettiva e il diritto dell'opinione pubblica a conoscere».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Giugno 2016, 05:00