Raggi si insedia in Comune dietrofront sugli assessori

Flavia Scicchitano
Ha oltrepassato la Lupa e ha preso posto nel nuovo ufficio con vista sui Fori. Quando si è affacciata dal balconcino non è riuscita a trattenere le lacrime. Poi, ripresasi dall'emozione della prima volte, la neo-sindaco ha messo on line su Facebook proprio uno sguardo verso i Fori 2.0. «Questa è Roma», diceva la Raggi. Ieri pomeriggio Virginia Raggi è salita in Campidoglio varcando le porte di Palazzo Senatorio, ma questa volta come sindaco di Roma. Ma il suo debutto fa subito il paio con un dietrofront di quelli che pesano per il M5S: «gli assessori ribelli non saranno multati ma rischieranno solo il ritiro delle deleghe. Il codice etico del M5S applicato ai consiglieri non vale infatti per gli assessori perché non eletti».
«Sindaco o sindaca? La Crusca dice sindaca ma chiamatemi Virginia», ha detto salendo in Comune. E poi ha chiarito subito sulle partecipate: «Dobbiamo valutare i componenti dei cda attuali per capire cosa hanno fatto e non hanno fatto, metteremo mano anche a loro - ha detto - Oggi stesso (ieri, ndr) dovrei depositare una lettera al dipartimento Partecipazioni per iniziare da subito ad avere chiarimenti su Atac e Ama». «È nostro dovere adoperarci affinché le ombre e le opacità vengano dissipate nella ricerca della verità - ha detto Raggi alla commemorazione per Mario Amato, magistrato ucciso dai Nar - Io mi impegnerò perché chi combatte per questo non sia lasciato solo. Oggi e tutti giorni siamo tutti Mario Amato».
Poi via in taxi per dare inizio alle cerimonie ufficiali. Intorno alle 11 la prima cittadina è arrivata all'Altare della Patria dove, come da protocollo, ha deposto una corona d'alloro al sacrario del milite ignoto. Subito dopo è partito il tour per la città. Prima tappa Porta San Paolo, seconda Fosse Ardeatine.
Una breve chiacchierata con alcuni rappresentanti dell'Anpi, che hanno ricordato gli 80 mila caduti nella lotta di Liberazione dal nazi-fascismo e poi visita al Mausoleo: «Mi impegno a raccogliere questa importante eredità per la nostra amata città e il nostro caro Paese», ha scritto nel messaggio sul registro delle autorità.
Infine la Sinagoga. Raggi, accolta dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, e dalla presidente della Comunità ebraica, Ruth Dureghello, ha reso omaggio al Tempio Maggiore deponendo una corona sulla facciata a memoria delle oltre 6 milioni di vittime della Shoah. «Cosa aspettiamo? - ha commentato Dureghello - Il tema della giustizia sociale è per noi il più importante oltre a quello della lotta alla discriminazione e all'antisemitismo».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Giugno 2016, 05:00