Paola Pastorini
MILANO - Una «palla di fuoco in cielo». Boati, fiamme

Paola Pastorini
MILANO - Una «palla di fuoco in cielo». Boati, fiamme senza fine, una nuvola di fumo visibile per decine di chilometri. Incendio ieri verso le 15,40 all'interno della raffineria Eni di Sannazzaro de' Burgondi, in provincia di Pavia, una delle più grandi d'Italia (risale al 1963). Le fiamme sono partite dalla zona Cantiere Est, di recente costruzione, e gli operai hanno trovato riparo nei bunker antincendio. Uno è rimasto intossicato, un altro leggermente ferito al ginocchio mentre stava fuggendo.
Terrore a Sannazzaro, seimila abitanti, e nel paese vicino, Ferrera Erbognone, poco più di un migliaio e nelle campagne della Lomellina. Sul posto sono intervenuti 40 vigili del fuoco, la Protezione civile, l'Arpa e l'Ats (ex Asl) e le strade provinciali di collegamento sono state chiuse e presidiate dai carabinieri. L'allarme che è scattato è di tipo 2, quello previsto per emergenze interne, ma per precauzione si è chiesto ai cittadini della zona di rimanere chiusi in casa attivando tutte le allerte e le precauzioni. Ovviamente i timori sono per i fumi che si possono essere sprigionati nell'aria, a Sannazzaro come nei Comuni limitrofi, e la Regione Lombardia è attivata per i controlli. L'incendio, ha annunciato l'Eni, è stato domato verso le 18. «Sono attivi i sensori per il monitoraggio della qualità dell'aria e i dati saranno quanto prima trasmessi alle autorità competenti», ha anche spiegato la raffineria. Eni specifica che «non si è verificata alcuna esplosione» anche se molti testimoni hanno parlato di avere avvertito numerosi scoppi. L'azienda ha aggiunto che si è «immediatamente provveduto alla fermata dell'impianto Est e al suo completo isolamento. Le cause dell'incendio sono in corso di accertamento». Secondo Angelo Bonelli dei verdi sarebbe il terzo incidente in pochi mesi.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Dicembre 2016, 05:00