Nel secondo gioco tutto è più centrato. La lotta contro la corporation è lo scenario più credibile che ci sia

Gabriele Niola
C'è una differenza fondamentale tra Watch Dogs e Watch Dogs 2, in uscita questa settimana per PC, Ps4 e Xbox One: questa volta gli sviluppatori sanno di cosa parlano.
Solitamente i videogame raccontano storie fantastiche e anche quando hanno qualche aggancio con la realtà vengono da persone che hanno una conoscenza approfondita ma di seconda o terza mano della materia. La Silicon Valley, le imprese di San Francisco, le assurdità del mondo dell'information technology ma anche i problemi, le cause per cui lottare e le irregolarità compiute tramite le reti informatiche sono invece pane per chi si interessa o lavora nel settore e si vede.
Stavolta l'hacker protagonista di questo free roaming in stile GTA, in cui le armi sono computer e smartphone, droni e robottini, non ha come missione una vendetta, non si batte con criminali regolari ma entra in una crew stile Anonymous (chiamata DeadSec), hacker con una morale e un codice che cercano di fare giustizia. Invece che un'unica grande storia quest'ottimizzazione del noioso gioco precedente ha una serie di obiettivi separati, diverse missioni slegate ma accomunate dall'etica. C'è una filosofia dietro gli attacchi a corporation e bulli della rete, un senso di giustizia. A parte uno scenario credibile e curato nei dettagli o nelle idiozie della vera Silicon Valley (così tanto da essere chiaro anche a chi non ci vive), c'è proprio il senso che i temi di questo gioco stiano a cuore anche a chi l'ha programmato. Non è solo che Watch Dogs 2 ha un gameplay migliore e più vario, è proprio che parla di qualcosa che chi l'ha programmato conosce davvero bene.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Novembre 2016, 05:00