Morte di Ciro, 26 anni a Gastone

Davide Manlio RuffoloDovrà scontare 26 anni di carcere Daniele De Santis, l'ultrà romanista che il 3 maggio del 2014, poco prima del calcio d'inizio della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, sparò al tifoso partenopeo Ciro Esposito, morto dopo lunghissima agonia al policlinico Gemelli. Questo quanto deciso dai giudici della terza Corte d'Assise di Roma, nella blindatissima aula bunker di Rebibbia, al termine di una lunga camera di consiglio durata oltre 4 ore. Gli stessi giudici hanno condannato De Santis, detto Gastone, al pagamento di un risarcimento di 140mila euro in favore della famiglia Esposito. Nell'ambito dello stesso processo sono stati condannati ad 8 mesi di reclusione, con pena sospesa, anche due supporter napoletani, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, su cui pendeva l'accusa di rissa aggravata e lesioni.Al termine della lettura della sentenza, la tensione si è fatta palpabile quando un gruppo di amici di Ciro Esposito ha gridato, all'indirizzo di Gastone, «devi marcire in carcere per quello che hai fatto». Ha espresso soddisfazione Antonella Leardi, madre della vittima, secondo cui «la pena inflitta è congrua e giusta. Ma per De Santis non provo odio perché l'ho già perdonato. Qualsiasi pena sia ora di monito per tutti gli altri, perché non accadano più questi delitti assurdi. Il mio ragazzo non doveva morire, eppure Ciro è morto per un odio inconcepibile». La vicenda, come ricostruito dagli investigatori, risale alle ore immediatamente antecedenti l'inizio della partita di finale della Coppa Italia tra il Napoli e la Fiorentina. In quel momento un pullman di tifosi partenopei, che stava raggiungendo l'impianto sportivo, fece sosta nella zona di Tor di Quinto. Qui i tifosi del Napoli entrarono in contatto con Daniele De Santis e altri 6 tifosi, rimasti tutt'ora non identificati, che avrebbero dato l'assalto al pullman e iniziato i violenti scontri. Attimi concitati poi il rumore sordo di un colpo di pistola, esploso da Gastone con un'arma da fuoco con matricola abrasa: il proiettile raggiunge Ciro, inutilmente soccorso a terra, condannandolo ad una terribile agonia di 53 giorni durante la quale avrebbe comunque avuto la possibilità di indicare in De Santis il suo aggressore.riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Maggio 2016, 05:00