Moratti: «È un problema di testa Pioli? Giusto mandarlo via»

MILANO - «L'Inter? In crisi psicologica, oltre che tecnica. L'esonero di Pioli un esempio per tutti». Per chi c'è e dovrà «convincere in campo, senza pensare troppo al futuro, in queste ultime due partite», pena l'addio, o per chi arriverà, in panchina («Conte o Simeone? Non mi auspico un bel niente, solo che i giocatori rispondano ai segnali del nuovo mister») e a rinforzare la rosa.
All'Inter si deve vincere e a ribadirlo con forza, approvando il taglio di Pioli (ieri mattina in sede per discutere di rescissione e buonuscita) da parte di Suning, è Massimo Moratti. «L'ho trovato un esonero abbastanza normale - ha proseguito il presidente del Triplete, a margine del premio Il bello del calcio' -, come sarebbe stata inutile una sua permanenza. Pur rispettando Pioli, è stata una decisione presa anche per non dare l'esempio che un allenatore che non vince da 7 partite può rimanere lì tranquillamente». Quindi, un appello ai tifosi, che devono «continuare ad aver fiducia in Suning. Questi nuovi azionisti stanno tentando di costruire qualcosa. Sabatini e Oriali? Fanno parte del puzzle, come tutte le persone che arriveranno, allenatore in primis». Oggi, invece, sarà Stefano Vecchi a dirigere la ripresa della preparazione di Icardi e compagni, dopo il lunedì di riposo. (A.Agn.)

Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Maggio 2017, 05:00