Milan, ritorno al passato

Massimo Sarti
MILANO - L'effetto Juventus è già svanito. Il Milan torna con i piedi per terra incassando un pesantissimo 3-0 dal Genoa a Marassi. Nessun primato in classifica, neppure per una notte: i rossoneri tornano ad assaporare l'amaro calice della sconfitta dopo un filotto utile di 5 vittorie ed un pareggio. È lo stop più ampio per il Diavolo dal 4-0 incassato a San Siro ad ottobre 2015 per opera del Napoli. Il popolo rossoblù riprende invece a sorridere per tre punti al Ferraris dopo il 3-1 sul Cagliari della prima giornata.
«Sconfitta che brucia, ma in un percorso di crescita gli incidenti di percorso possono capitare. Abbiamo fatto meglio di altre gare in cui avevamo vinto, ovviamente con alti e bassi. Il Genoa ci ha tolto profondità, eppure nel secondo tempo, anche in dieci, abbiamo avuto le opportunità per pareggiare. Il 2-0 ha cambiato psicologicamente le cose e la partita è finita lì»: questa l'analisi di Vincenzo Montella, che non vuole sentir parlare di delusione dopo lo squillo con la Juve: «Le aspettative le hanno create gli altri, noi siamo sereni e contenti del nostro campionato».
Il mini-turnover operato dall'Aeroplanino non funziona: Honda, scelto per far rifiatare Suso, si addormenta in difesa all'11 tenendo in gioco Ninkovic, poi bravo a mettere in tuffo di testa alle spalle di Donnarumma una palla invitante di Rincon. Mai prima il Genoa di Ivan Juric aveva segnato nel primo quarto d'ora di gioco. Il Milan non si rende pericoloso, cominciando a pungere solo ad inizio ripresa: Perin sbroglia un paio di situazioni intricate. E proprio quando i rossoneri sembrano poter crescere, arriva l'entrataccia da rosso diretto di Paletta su Luca Rigoni. L'argentino interpreta in maniera troppo larga il metro all'inglese concesso nel match dall'arbitro Banti, che però non può esimersi, lasciando il Milan in 10 e costringendo Montella a togliere un impalpabile Bacca per mettere Gustavo Gomez. Con l'uomo in meno l'atteggiamento resta positivo, ma dietro si aprono praterie che il Genoa sfrutta: all'80' autogol di Kucka su cross dalla destra di Lazovic, all'86' sigillo di Pavoletti, di nuovo a bersaglio dopo il mese forzato di stop per un infortunio muscolare. «Con un pizzico di fortuna in più, forse il Milan ci sarebbe dietro in classifica. Montella aveva detto che questa gara sarebbe stata la più pericolosa per lui. Aveva ragione»: così, raggiante, il presidente del Genoa Enrico Preziosi.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2016, 05:00