Luca Uccello
MILANO - Frank De Boer ci crede ancora. Resta aggrappato all'Inter,

Luca Uccello
MILANO - Frank De Boer ci crede ancora. Resta aggrappato all'Inter, al suo progetto ma soprattutto al suo lavoro. Non ascolta voci e critiche e non ha paura di perdere la panchina: anche battere il Torino stasera a San Siro potrebbe non bastare per evitare un esonero che pare già scritto. «Sono stanco di parlare di tutte queste cose - ha spiegato ieri alla Pinetina -. Non serve, contano solamente il lavoro e la mia squadra. Il resto no. Dobbiamo stare uniti. Per me è solo una questione di tempo. So che è molto difficile perché nel calcio non c'è molto tempo, ma è così». Difficile, però, evitare le domande sul suo futuro incerto dopo tre ko di fila in campionato. «Sento la fiducia del gruppo Suning e dei dirigenti anche in questo momento di difficoltà - spiega De Boer - e so di avere ancora in mano lo spogliatoio altrimenti non sarei l'allenatore dell'Inter». Sente l'appoggio anche di Thohir? «Thohir fa parte della società...».
Ora sulla sua strada c'è il Torino dell'amico Mihajlovic. De Boer cambia: con la squalifica confermata di 3 turni a Medel si passa al 4-3-3, neanche convocato Kondogbia. Ansaldi e Nagatomo sulle fasce in difesa, i tre a centrocampo saranno Brozovic, Banega e Joao Mario. Davanti Candreva a destra con Eder a sinistra e Icardi centravanti. «Potrebbe non bastare batterli per restare all'Inter? Non penso a questo. Sappiamo che questo è un progetto difficile e la società è con me anche in questo momento difficile». Lo ripete più di una volta, ma intanto sbocciano i nomi sul suo successore: «Un nuovo allenatore avrebbe le mie stesse difficoltà e la società lo sa». Spiega anche il perché: «L'Inter non ha vinto titoli negli ultimi 5 anni e c'è una ragione perché questo è successo». De Boer è pronto alla rivoluzione: «Quando si prendono delle decisioni si pensa che siano le migliori. Ho la mia filosofia, ma è giusto cambiare al netto delle difficoltà attuali. In questo momento non possiamo sbagliare». Altra domanda: «Se avesse preso questa squadra a giugno, l'avrebbe costruita in questo modo? Sì, avendo più tempo a disposizione per poter lavorare sarebbe stato meglio per me, ma con poche settimane non è stato facile, solo a campionato iniziato ho capito i punti deboli della squadra...».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2016, 05:00