Lite governo-M5S, timori dei mercati. Napolitano: «Toni aberranti, il premier si giudica alle politiche»

Alessandra Severini
Scenari catastrofici e radicali per l'economia italiana e l'eurozona, veleni incrociati e nessuna esclusione di colpi. Il referendum costituzionale del 4 dicembre stimola le analisi dei principali osservatori internazionali mentre nel Belpaese il tono dello scontro sale ogni giorno di più. Ieri il terreno di battaglia è stato principalmente il web, ed è a questo clima che guarda con preoccupazione il presidente emerito Giorgio Napolitano. Pur annunciando il suo voto a sostegno della riforma, Napolitano avverte sui rischi di un clima politico arroventato. «Quella sul referendum - denuncia - è diventata una sfida aberrante». L'ex presidente sottolinea che il voto non è «pro o contro Renzi» perché «per quello ci sono le elezioni politiche» ma per una riforma che dal suo punto di vista permetterà di «avere un sistema più snello e un Senato rappresentativo delle realtà territoriali». Il fatto è che l'esito rimane molto incerto, così da far esercitare un po' tutti sui possibili scenari post-voto. Il dubbio riguarda innanzitutto le eventuali dimissioni di Renzi in caso di sconfitta, poiché il governo continuerebbe comunque ad avere una maggioranza in Parlamento. Potrebbe allora nascere un Renzi-bis oppure, nel caso di dimissioni, l'ipotesi più accreditata è quella di un esecutivo di scopo per chiudere la legge elettorale e guidare il Paese alle elezioni.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Novembre 2016, 05:00