Islanda, ghiaccio bollente

Enrico Sarzanini
ROMA - Il Geyser sound, il rumore dei geyser, sono la colonna sonora originale di questi Europei accanto al po-po-po-po riciclato dal Mondiale 2006 che si tinse di azzurro. Autori giocatori e tifosi islandesi, già vincitori morali del torneo. Con la vittoria sull'Inghilterra, l'Islanda è entrata nel cuore di tutti i tifosi. Una storia incredibile che in pochi giorni ha conquistato i media di tutto il mondo. È la storia di Davide contro Golia, di un passaggio ai quarti che resterà nella storia del calcio, di un'avventura che potrebbe riservare altre sorprese (la Francia è avvisata). E pensare che il primo a farne le spese fu nel 2004 un certo Marcello Lippi che, alla sua prima gara ufficiale da cittì azzurro, in amichevole a Reykjavik uscì sonfitto per 2-0. Un passo falso che portò fortuna gli azzurri, due anni dopo diventati Campioni del Mondo in Germania.
Le prime vere soddisfazioni sono più recenti: passata in due anni dal 131esimo al 34mo posto del ranking Fifa, l'Islanda si è qualificata gli europei finendo davanti a Turchia e Olanda nel girone. Vinto il suo gruppo nella prima fase di Euro 2016 davanti al Portogallo, l'altra sera ha battuto l'Inghilterra 2-1 mandando letteralmente in visibilio Gudmundur Benediktsson, il telecronista islandese, diventato celebre sul web per le sue esultanze pittoresche. L'altra sera ha colpito ancora, lasciandosi andare ad un'esultanza incontrollata, con la chiosa finale rivolta agli inglesi: «Ora potete lasciare l'Europa, andate dove diavolo volete».
Ma il vero simbolo di questa nazionale si chiama Eidur Gudjohnsen. Passato alla storia del calcio per essere stato l'unico ad aver sostituito il padre in un match internazionale (nel 1996, in un'amichevole contro l'Estonia), un passato al Chelsea e al Barcellona, a 37 anni è diventato una delle guide carismatiche dello spogliatoio islandese. Qualche giorno prima della partita contro l'Inghilterra ha guardato i suoi compagni dritto negli occhi e con il piglio del leader gli ha spiegato che nulla era ancora fatto: «Siete già sazi o state guardando avanti?». Un vero e proprio miracolo sportivo che era stato anticipato in un documentario dal titolo premonitore Inside a volcano (dentro un vulcano) girato da Saevar Gudmundsson, giovane regista islandese che ha seguito la nazionale durante il biennio di qualificazione.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Giugno 2016, 05:00