Isis, un'altra disfatta

Valeria Arnaldi
Duro colpo all'Isis: i ribelli siriani hanno riconquistato Dabiq. Il villaggio, ad appena dieci chilometri dalla frontiera, non è importante in termini strategici, ma la sua conquista ha una forte valenza simbolica, legata alla storia ma anche alla cronaca. Nella piana di Dabiq, infatti, Maometto ha vaticinato che i musulmani combatteranno l'ultima battaglia per sancire la vittoria dell'islam sull'Occidente. E il villaggio di Dabiq ha fatto da sfondo al video della decapitazione di Abdul-Rahman Kassig, accompagnata dalla minaccia: «Qui seppelliamo il primo crociato e aspettiamo gli altri per lo scontro finale».
La propaganda Isis aveva preannunciato violenti scontri tra crociati e miliziani Isis. Il Califfato, però, per Dabiq non ha praticamente combattuto. Quando i ribelli, sostenuti da artiglieria e aviazione turche, sono entrati nel villaggio, le truppe irregolari dell'Isis erano già andate via, lasciando all'esercito siriano libero il compito di sminare case e strade, ultima traccia dei nemici. Oltre a Dabiq, i siriani - sempre grazie al decisivo intervento turco - hanno riconquistato anche la città di Soran, a nord di Aleppo. La risposta è arrivata a Gaziantep, vicino alla frontiera con la Siria, dove un kamikaze si è fatto esplodere, uccidendo tre agenti nel corso di un blitz della polizia turca contro una cellula dormiente, organizzato a seguito di una soffiata. Nell'esplosione sarebbero rimaste ferite almeno otto persone, tra i quali quattro siriani.
Ancora da chiarire le dinamiche: non si esclude che i kamikaze siano stati due. E adesso l'Isis rilancia, ribadendo che lo scontro finale non era quello di Dabiq e presto arriverà la fine del mondo.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Ottobre 2016, 05:00