Isis, due condanne: «Jihadisti tra di noi»


di La coppia minacciava coi selfie: 6 anni
Angela CalzoniSei anni di carcere per i loro legami con l'Isis. Questa è la condanna inflitta dalla Corte d'Assise di Milano al tunisino Lassaad Briki e al pakistano Muhammad Waqas, arrestati lo scorso 22 luglio 2015 nel Bresciano perché sospettati di progettare alcune azioni terroristiche in Italia. Tra gli obiettivi, di cui avevano parlato in telefonate intercettate, c'era anche la base Nato di Ghedi. I due aspiranti martiri avevano anche scattato dei selfie in Stazione Centrale, davanti al Duomo e a Roma al Colosseo, che poi erano stati diffusi in rete accompagnati da frasi come Siamo nelle vostre strade e da minacce da parte del Califfato.Il collegio presieduto da Ilio Mannucci ha accolto la richiesta dei pm Maurizio Romanelli ed Enrico Pavone, che nel corso della mattinata avevano chiesto di condannare gli imputati, concedendo loro le attenuanti generiche perché hanno rinunciato a sentire in aula i testimoni, velocizzando così il dibattimento. I giudici hanno deciso anche che i due presunti jihadisti, una volta espiata la pena, vengano espulsi dall'Italia. Disperata la sorella di Waquas: «È innocente ha detto dopo la lettura della sentenza - non ha fatto niente, perché sei anni di carcere?». I giudici depositeranno le motivazioni tra 90 giorni.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Maggio 2016, 05:00