«Io un mostro, ora ho paura»


di Sara, l'urlo dell'ex in cella: temo ritorsioni. Ira su Facebook: farai la stessa fine
Davide Manlio Ruffolo«Ufficialmente non mi ha mai detto che c'eravamo lasciati, anche se l'avevo intuito». Lo ha raccontato Vincenzo Paduano, il 27enne reo confesso dell'omicidio dell'ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, arsa viva nella notte tra sabato e domenica, agli inquirenti. Eppure quella relazione, andata avanti per due anni, nonostante alcuni tira e molla, si era trasformata in una vera e propria ossessione nella mente dell'omicida. Dopo la definitiva rottura, Paduano aveva iniziato a controllare ogni movimento dell'ex attraverso Whatsapp e forse, sospettano gli investigatori, attraverso qualche applicazione spia installata nello smartphone, all'insaputa della vittima. «Deliberatamente, nell'ultima settimana (a seguito della definitiva rottura), avevo evitato di accedere a Whatsapp per non avere la tentazione di controllarla, ma alla fine non ci sono più riuscito e sabato non ho resistito», ha confessato il 27enne. In questo modo il ragazzo monitorava gli accessi della 22enne e delle sue amiche al social network, per capire quando chattava e con chi. Una tesi, quella dell'ossessione, che ha trovato conferma anche nelle parole dei conoscenti della vittima. Il primo fidanzato della ragazza, quello con cui aveva condiviso la relazione precedente a quella di Paduano, ha detto al pm Maria Gabriella Fazi: «Sara mi aveva detto che non ci saremmo più potuti vedere né sentire perché Vincenzo era gelosissimo. È cambiata tanto da quando stava con lui». Questa mattina l'assassino, a cui sono stati sequestrati 50 grammi di hashish durante il fermo, verrà sentito a Regina Coeli dal gip. Ed è proprio dal carcere che il 27 enne ha confidato, alludendo alle minacce piovute sulla sua pagina facebook e al timore di ritorsioni in carcere: «È stato solo un momento ma ora ho paura».riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Giugno 2016, 05:00