Ilaria Ravarino
KIEV - In piazza Maidan, il simbolo della rivoluzione del 2014,

Ilaria Ravarino
KIEV - In piazza Maidan, il simbolo della rivoluzione del 2014, il logo dell'Eurovision, le Olimpiadi della musica, è ancora incartato nel cellophane. A pochi passi di distanza un gruppo di turisti dalla Moldavia si intrattiene davanti alle bancarelle dei souvenir (il più gettonato: la carta igienica con il volto del presidente russo Putin) affacciate sulle trafficatissime vie centrali di Kiev. L'arco dell'amicizia, un monumento dedicato all'unione di Russia e Ucraina del 1640, non è ancora diventato, come da slogan, l'arco delle diversità: per adesso è dipinto a metà, ma per la cerimonia d'inizio dell'Eurovision, il 7 maggio, dovrebbe stagliarsi nel cielo come un arcobaleno. Dovrebbe. Perché mai come quest'anno l'Eurovision Song Contest, il Sanremo europeo giunto alla sua 62esima edizione, è apparso in difficoltà.
A metterci lo zampino prima di tutto la politica: dopo che l'Ucraina ha ottenuto l'esclusione dal concorso della star russa Julia Samoylova, colpevole di essersi esibita due anni fa in Crimea, la Russia ha annunciato in aperta polemica il ritiro dalla competizione. Gettando un'ombra sinistra sulla sicurezza della regione («La Russia prima ci ha aggrediti - ha commentato la parlamentare Anna Romanova - e adesso fa propaganda per spaventare i turisti»), sottraendo allo show venti milioni di spettatori e alimentando la diffidenza tra i competitor occidentali (vecchia guardia del concorso) e le new entry del blocco Est. Anche la religione si è messa di traverso, con le accuse di blasfemia lanciate dalla Chiesa Ortodossa agli organizzatori. Risultato: cerimonia d'apertura prontamente trasferita dalla piazza antistante alla Cattedrale di Santa Sofia a un più laico parco pubblico, a pochi passi dal parlamento. In compenso, la manifestazione musicale più famosa d'Europa ha già favorito un aumento delle prenotazioni dei viaggiatori europei verso la capitale ucraina: +20%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Maggio 2017, 05:00