I 14 IMPRESENTABILI

Alessandra SeveriniTentata estorsione, detenzione di armi, ricettazione. Sono tanti i tipi di reato per cui sono sotto processo o già condannati i 14 candidati alle elezioni comunali dichiarati «impresentabili» dalla Commissione Antimafia perché non rispondono ai requisiti della legge Severino o al codice di autoregolamentazione delle candidature votato da tutti i partiti nel 2014. Tra i 14, tutti individuati in liste civiche, ben cinque sono candidati a Roma, tanto che la stessa commissione riconosce che nella Capitale «il quadro non è rassicurante». Ancora peggio di Roma sembra la situazione di Battipaglia, dove sono addirittura 7 i candidati indicati. Gli ultimi due impresentabili sono invece in Calabria, a Scalea e San Sostene (Catanzaro). La commissione ha passato al vaglio 3.200 curricula dei candidati alle elezioni che coinvolgeranno oltre 1.300 comuni. La presidente della commissione, Rosy Bindi sottolinea come «le liste civiche fatte in un certo modo sono un varco per le mafie» e fa appello ai partiti: «Se vogliamo estirpare la mafia, ci vogliono forze politiche chiare, che non fanno operazioni trasformistiche». Il controllo realizzato oltretutto rischia di non essere sufficiente. Ne è un esempio il comune di Platì, in Calabria, commissariato ben 15 volte. «Nessun candidato ha detto il vicepresidente dell'Antimafia, Claudio Fava - viola il Codice di autoregolamentazione ma decine di candidati hanno comprovati rapporti di amicizia con le cosche che gestiscono il territorio e che fanno essere concreto il pericolo che questo comune continui ad avere una democrazia sospesa».Le sfide per le amministrative del 5 giugno intanto diventano infuocate in questi ultimi giorni di campagna elettorale. Matteo Renzi è sceso in campo ieri a Milano, a sostegno della candidatura di Beppe Sala. Matteo Salvini invece era nella Capitale per chiudere la campagna elettorale con i candidati leghisti. Berlusconi ha preferito intervenire in radio e tv. Venerdì si terranno i comizi finali. A piazza del Popolo, Beppe Grillo non sarà presente a sostegno di Virginia Raggi, ma potrebbe inviare un videomessaggio.In serata, su Sky è andato in onda il primo confronto fra tutti e cinque i principali candidati al Campidoglio. Fra i temi toccati, le onnipresenti buche, il debito monstre, i rifiuti, il traffico e la lotta alla criminalità. Clima pacato, qualche concessione al dialetto («Non la buttare in caciara») e poche differenze nei programmi. Sulle Olimpiadi nella Capitale però le opinioni sono discordi. Raggi e Fassina restano contrari, sì per Giachetti e Meloni. Marchini le vede «indispensabili perchè serve creare lavoro». riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Giugno 2016, 05:00