Giuliano Pani
Il Papa invita alla riconciliazione ma la Turchia lo attacca sul

Giuliano Pani
Il Papa invita alla riconciliazione ma la Turchia lo attacca sul genocidio. Le parole di Bergoglio sul massacro degli armeni non sono piaciute ad Ankara tanto che il vice premier turco Nurettin Canikli le ha definite «molto spiacevoli» e frutto di «una mentalità da Crociate». Immediata è arrivata la risposta di padre Lombardi che, prima di lasciare Erevan, ultima tappa del viaggio di papa Francesco in Armenia, ha replicato: «Sbaglia chi nelle parole del Papa vede uno spirito di Crociata. Il Papa non parla per la guerra ma per la pace».
Lo stesso Pontefice ha poi parlato con i giornalisti a bordo dell'aereo che lo riportava da Erevan in Italia: «In Argentina quando si parla di sterminio degli armeni sempre si usava la parola genocidio. Non ne conoscevo un'altra. Solo quando sono venuto a Roma ho sentito un'altra parola, il grande male, la tragedia terribile... E mi hanno detto che l'altra era offensiva».
Papa Francesco si è espresso anche sulla Brexit: «C'è un'aria di divisione, non solo in Europa. Negli stessi Paesi: la Catalogna, l'anno scorso la Scozia. C'è qualcosa che non va in questa Unione massiccia: forse occorre pensare a una nuova forma di unione, più libera. Ma non bisogna buttare via il bambino con l'acqua sporca».
«Io credo che la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay, ma deve chiedere perdono anche ai poveri, alle donne stuprate, ai bambini sfruttati nel lavoro, deve chiedere scusa di aver benedetto tante armi. I cristiani devono chiedere perdono per aver accompagnato tante scelte sbagliate. I gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente. Si può condannare qualche manifestazione offensiva per gli altri. Ma il problema è che con una persona di quella condizione, che ha buona volontà, che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare?».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Giugno 2016, 05:00