Gentiloni da Trump: uniti contro l'Isis

Il premier italiano Paolo Gentiloni incontra per la prima volta il presidente statunitense Donald Trump. Dal vertice esce la comune volontà di «lavorare insieme» per combattere l'Isis e il terrorismo. Ma certo, l'approccio in politica estera di Trump è ben diverso da quello del suo predecessore Barack Obama: lo hanno dimostrato i bombardamenti in Siria e in Afghanistan, il pugno duro con la Corea del Nord e la tensione sul nucleare con l'Iran. Per questo agli alleati della Nato, il presidente Usa chiede un maggiore impiego di risorse per la difesa. Un impegno che il governo italiano, stretto tra il rispetto dei vincoli europei e le difficoltà di bilancio, al momento non può assumere, anche se Gentiloni ha tenuto a precisare che «nell'ultimo decennio i nostri investimenti sono cresciuti dall'1,2 all'1,4%, con una spesa di 23,4 miliardi di euro nel 2014». A Trump il premier italiano chiede di sostenere gli sforzi che l'Italia compie in Libia sia per la gestione dei flussi migratori sia per il contrasto all'Isis: «Insieme possiamo contribuire a stabilizzare il Paese». In Libia, secondo l'Italia, c'è bisogno di un approccio negoziale multilaterale.
Lo stesso dicasi per la Siria, anche se qui il premier italiano concorda con Trump quando dice che «Assad non può essere l'uomo del futuro». (A.Sev.)
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Aprile 2017, 05:00