E oggi il Pd alla resa dei conti Tutti contro Matteo Orfini

L'ora della resa dei conti interna al Pd è suonata. Di certo non si esaurirà oggi, ma la direzione nazionale del Pd che si riunirà al Nazareno questo pomeriggio aprirà le danze.
Intanto, l'antipasto è arrivato ieri, quando il crollo dei consensi registrato alle elezioni comunali di Roma è stato al centro di attacchi incrociati tra vertici del partito. «Il voto ci dice una cosa chiara: siamo stati rottamati dai cittadini. Il Pd non ha saputo ascoltarli. E ci hanno punito», punta il dito il ministro alla Funzione Pubblica, Marianna Madia sottolineando che se a Roma «il tappo» è Matteo Orfini allora «si dimetta da commissario».
Orfini non replica, si farà sentire oggi in direzione. Per lui, invece, interviene il vicepresidente del partito Lorenzo Guerini ammonendo la Madia: «Io tengo sempre scolpita a mente una frase di Alda Merini che dice: Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire'. Consiglierei a tutti più sobrietà nelle dichiarazioni. Orfini si è assunto la responsabilità di commissario di Roma dopo Mafia Capitale e lo ha fatto con grande impegno e determinazione, di cui va solo ringraziato».
Il dibattito rimbalza, ovviamente, anche a livello locale, dove - dopo la valanga a Cinque Stelle - gli animi sono tutt'altro che sereni. «Se pensate di sostituire Orfini (che dovrebbe lasciare senza che glielo si chieda) e risolverla, con qualche accordicchio spartitorio, allora non ci avete capito niente relativamente al messaggio che ci hanno dato i romani - tuona il deputato Marco Miccoli - E la prossima volta non vi voto nemmeno io. Tutti i protagonisti, sottolineo tutti, di questa disfatta si facciano da parte». Il convitato di pietra è «la giovane classe dirigente dei territori, si metta a capo di una rivolta che rifondi il Pd di Roma e non si faccia utilizzare per operazioni di facciata».(P. L. M.)

Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Giugno 2016, 05:00