Decide Perisic, è Italia-Spagna

Romolo Buffoni
ROMA - Chi sperava in un colpo di scena che regalasse la Repubblica Ceca all'Italia è stato accontentato a metà. Il colpo di scena c'è stato, ma ha dirottato a Parigi sulla strada degli azzurri la Spagna campione d'Europa in carica. A cambiare la trama del film ci ha pensato Ivan Perisic da Spalato, di professione attaccante (dell'Inter). È stato l'esterno di Mancini a piazzare la zampata che all'87' ha steso la Spagna e regalato alla Croazia il primato del girone D. Posizione che concede a Modric e compagni di aspettare nella parte alta del tabellone (incredibilmente sgombra di squadroni) una terza ripescata da scegliere tra la Slovacchia e due fra Belgio-Svezia-Irlanda e Ungheria-Islanda-Portogallo. Domani si saprà.
La sfida di Bordeaux se non sembrava un biscotto poco ci mancava. Il pareggio avrebbe messo a riparo da un'eventuale rimonta della Repubblica Ceca. E allora nessuno stupore quando, al gol dopo soli 7 minuti di Morata (capocannoniere con tre reti assieme a Bale), ha replicato al 45' Kalinic (terzo gol di stampo viola della giornata dopo quelli di Gomez e Blaszczykowski con Germania e Polonia). Ma da Lens arrivavano notizie confortanti: la Turchia dell'imperatore Terim si rimetteva in corsa per il ripescaggio stendendo i cechi 2-0. Quindi la Croazia non rischiava più nulla, gli animi si rilassavano e l'occasione fa le squadre... furbe. Infatti quando Sergio Ramos si è fatto parare da Subasic un rigore molto dubbio, i nostri dirimpettai adriatici hanno capito che si poteva osare e il contropiede mortifero di Perisic gli ha dato ragione.
«La Croazia ha saputo alzare il ritmo del gioco, metterci sotto pressione. Dobbiamo saper imparare dai nostri errori e ripartire da questi», ha spiegato Ramos capitano spagnolo. «Modric ha fatto la spia sul mio rigore? Lui sa come li calcio (sono compagni di squadra nel Real Madrid, ndr) e non è bastato cambiare angolo di tiro». «Per essere campioni bisogna affrontare tutti, ora c'è l'ostacolo Italia e non è il migliore da trovare lungo il percorso», ammette il ct spagnolo Del Bosque. Ma intanto il selezionatore che ha guidato le Furie Rosse alla conquista di Euuropeo e Mondiale dovrà vedersela con un nuovo caso Piqué. Il difensore del Barcellona dichiaratamente a favore della secessione della Catalogna dalla Spagna è stato ripreso durante l'inno spagnolo con il dito medio della mano destra teso. Subito in patria si sono scatenate le polemiche che, di certo, in un Paese chiamato domenica ancora alle urne per risolvere una clamorosa impasse governativa, non dureranno lo spazio di una notte.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Giugno 2016, 05:00