CR7, appuntamento con la storia

Marco Lobasso
ROMA - L'uomo in più. Stasera alle 21 Portogallo-Islanda del girone F, l'ultimo match della prima giornata di tutti i gironi. Non una partita come le altre, ma l'esordio di Cristiano Ronaldo, il più pagato, il più ammirato, la stella più attesa degli Europei francesi. «Noi prima o poi vinceremo», ripete CR7, esorcizzando la cabala che vuole la sua nazionale da sempre bella ma mai vincente. Brucia ancora nei suoi ricordi quella maledetta finale europea persa con la Grecia in casa nel 2004, quando lui aveva solo 19 anni. Da quel giorno Cristiano Ronaldo sogna la rivincita. Ha nel mirino questi campionati, una delle ultime occasioni per vincere col Portogallo. Tra 4 anni, a 35 anni e ai prossimi Europei, chi può dire che futuro lo attende. Con il suo Real ha vinto tutto, con la maglia rossa lusitana molto meno. Non bastano le 126 presenze e i 58 gol. Per trionfare in un Europeo o in un Mondiale serve di più.
Contro l'Islanda inizia l'avventura. Portogallo favoritissimo, con CR7 che ha bisogno di segnare subito per sbloccarsi e per mettere pressione alle altre big. «Se siamo al massimo tutto può accadere», ricorda CR7 e così dà la carica ai compagni. Il leader, così diverso dagli altri nazionali. L'icona dell'uomo perfetto: giovane, bellissimo, fuoriclasse del dio pallone, talmente famoso da essere il re tra i calciatori di tutto il mondo anche sui social network. E ricchissimo, come ha ricordato Forbes che recentemente l'ha collocato al primo posto tra gli sportivi più pagati al mondo. Perfetto, appunto.
I bookmakers lo vedono cannoniere in Francia, anche migliore giocatore del torneo. E anche primo realizzatore stasera con l'Islanda. Strano destino, quello di CR7: la perfezione, senza vittorie, non basta più.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Giugno 2016, 05:00