Confindustria si schiera per il sì

Alessandra SeveriniSi schiera per il sì al referendum sulle riforme costituzionali Confindustria. Vincenzo Boccia, neo eletto presidente alla sua prima assemblea, considera «le riforme strada obbligata per liberare il Paese dai veti delle minoranze e dai particolarismi che hanno contribuito a soffocarlo nell'immobilismo». Il suo, tiene a dire, non è un assist al governo Renzi, perchè «non conta chi fa le riforme, ma come sono fatte» e «non sono patrimonio dei partiti ma di tutti cittadini».E' pur vero, però, ricorda il presidente degli industriali, che «Confindustria si batte fin dal 2010 per superare il bicameralismo perfetto e riformare il titolo V della Costituzione. Con soddisfazione - aggiunge - oggi, vediamo che questo traguardo è a portata di mano». In realtà la posizione dell'organizzazione di viale dell'Astronomia verrà decisa ufficialmente nel Consiglio generale convocato per il 23 giugno, appositamente dopo il delicato passaggio delle elezioni amministrative, ma l'indirizzo è senza dubbio quello di appoggiare le modifiche della Costituzione.Meno ottimista è il giudizio degli industriali sull'uscita dalla crisi. «La nostra economia è senza dubbio ripartita, ma non è in ripresa - avverte Boccia -. E' una risalita modesta, deludente, che non ci porterà in tempi brevi ai livelli pre-recessione. Per questo Confindustria chiede al governo di spostare il carico fiscale, alleggerendolo sul lavoro e le imprese e aumentando quello sulle cose e di «abbattere le aliquote» con le risorse della revisione degli sconti fiscali e della lotta all'evasione. Boccia definisce «ottima» la riduzione dell'Ires dal 2017 «che però non basta». Chiede dunque altri interventi, come il potenziamento del bonus ricerca, il rinnovamento del superammortamento sugli investimenti, ma tutto nel rispetto dei vincoli Ue: ogni violazione delle regole «verrebbe sanzionata dai mercati». riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Maggio 2016, 05:00