Carlo Sarzana di Sant'Ippolito, autore del libro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Carlo Sarzana di Sant'Ippolito, autore del libro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino Le cose non dette e quelle non fatte, quali sono state le omissioni?
«Penso all'impedimento di usare l'elicottero, all'agenda sparita, al pc pulito, agli strani soggetti presenti in zona, a Capaci, subito dopo la strage, ai tanti punti volutamente mai indagati. Nella strage erano sicuramente coinvolte entità non mafiose».
Qualcuno ha voluto insabbiare?
«Credo che ci siano stati pezzi di istituzioni che hanno lavorato perché non si scoprissero cose molto importanti. Chi ha ucciso Falcone e Borsellino, voleva far ricadere le colpe sulla mafia del territorio».
A chi pensa?
«La mafia siciliana era vecchia, c'era una mafia internazionale. Falcone, secondo me, lavorava su una pista all'estero e Borsellino stava proseguendo l'indagine». (V.Arn.)
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Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Maggio 2017, 05:00