Blackberry addio è la fine di un'era

Alessio Caprodossi
Cala il sipario su Blackberry, l'azienda che ha dominato per anni il mercato dei cellulari prima di crollare sotto i colpi di Apple e Samsung finendo per azzerare le quote di mercato e uscire dall'immaginario collettivo. Non è una sorpresa per l'andamento degli ultimi anni, ma con la scomparsa di Nokia e la bandiera bianca alzata dai canadesi finisce un'era per il mercato della telefonia. Quella antecedente all'iPhone, lo smartphone che ha rivoluzionato il settore aprendo tante nuove opportunità (come le applicazioni mobili) oscurando i vecchi colossi come Rim. Questo era il nome dell'azienda creata nel 1984 da Mike Lazaridis e Jim Balsillie, che dopo la tecnologia wireless iniziò a sviluppare i primi cercapersone per arrivare nel 1998 all'Inter@ctive Pager, primo dispositivo in grado di inviare e ricevere e-mail. Il decennio successivo fu dominato dai telefoni BlackBerry, che con la tastiera fisica Qwerty fecero la felicità dei manager e delle star hollywoodiane. Dai vip ai comuni mortali il passo è stato breve, come il tempo per spiccare il volo e toccare nel 2010 una quota di mercato del 20%.
Apprezzata in particolare per sicurezza e affidabilità, BlackBerry inizia la discesa proprio per colpa di un grave blackout dell'infrastruttura Rim che nel 2011 lasciò al buio per giorni alcune decine di milioni di utenti. Così mentre la Mela si prese lo scettro del mercato, la mora iniziò la discesa negli inferi. Salita sul treno in ritardo, invece di recuperare terreno continuò a perderne altro infilando un flop dietro l'altro, nonostante il lancio di un ottimo sistema operativo come BlackBerry 10. Ecco, allora, che l'ennesima trimestrale negativa (perdite nette per 372 milioni di dollari) costringe ora a tirare i remi in barca per puntare su software e servizi: addio smartphone e accordo con l'azienda indonesiana PT Tiphone Mobile, cui spetterà fabbricare i futuri telefoni col marchio della mora.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2016, 05:00