Attraverso La porta rossa si passa dal giallo al fantasy

«Non c'è solo Ghost ma tante cose», per usare le parole di Carlo Lucarelli che l'ha ideata insieme a Giampiero Rigosi, nella serie tv La porta rossa, in onda dal 22 febbraio in prima serata su Rai2. Il riferimento al film con Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg è inevitabile perché anche in questa fiction, diretta da Carmine Elia, c'è un defunto che cerca di scoprire chi lo ha ucciso, stavolta un poliziotto interpretato da Lino Guanciale, la donna della sua vita distrutta dalla sua morte, qui Gabriella Pession (foto), e una medium, che in questo caso però è un'adolescente (Valentina Romani). «Siamo partiti da una detective story, siamo passati al fantasy, abbiamo trattato la storia d'amore, i problemi adolescenziali - spiega Lucarelli - La difficoltà è stata quella di trovare un equilibrio». Una delle caratteristiche della serie, che punta «a conquistare un pubblico più giovane e sofisticato», come spiega il direttore di RaiFiction, Tinni Andreatta, sono gli effetti speciali: il protagonista infatti compare e scompare come un vero fantasma. Come il protagonista di Ghost, appunto. (D. Ara.)

Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Febbraio 2017, 05:00