Assange ci ripensa «Non mi consegno agli Stati Uniti» Lite Obama-Trump

Aveva promesso che si sarebbe consegnato agli Stati Uniti se Barack Obama avesse concesso la grazia alla talpa di Wikileaks Chelsea Manning. Ma ora, nonostante la commutazione della pena decisa dal presidente americano uscente, Juliane Assange sembra averci ripensato. Secondo gli avvocati del protagonista di Wikileaks, lo scandalo che ha portato alla pubblicazione di migliaia di documenti segreti di dirigenti governativi statunitensi, la spiegazione è semplice: «Non si chiedeva una riduzione della pena, ma la grazia e la scarcerazione immediata di Manning». Intanto su Obama si scatenano le ire della nuova amministrazione Trump. Il vicepresidente eletto Mike Pence parla di Manning come di un «traditore» e accusa Obama di aver compiuto un gravissimo errore.(A. Sev.)

Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Gennaio 2017, 05:00