Arresto a Napoli

Era «monitorato» da alcuni giorni perché sui suoi profili social aveva pubblicato frasi di consenso a personaggi della criminalità organizzata ed anche un video che ritraeva la decapitazione di un prigioniero da parte dell'Isis. Ieri i carabinieri hanno fatto irruzione nella sua abitazione a San Gennaro Vesuviano, un comune del Napoletano alla pendici del Vesuvio, ed hanno trovato ben 146 micce di varie lunghezze collegate a inneschi, congegni elettronici per l'azionamento a distanza di esplosivi e un telecomando di attivazione, tre mortai di fabbricazione artigianale e una centralina pirotecnica di controllo, tre bossoli di artiglieria da 50 centimetri. E ancora tubi di lancio per fuochi di artificio di varie dimensione.
Cosi per un 30enne del posto, venditore di fuochi d'artificio, è scattato l'arresto con le accuse di apologia del terrorismo e di fabbricazione e detenzione di materiale esplodente. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, si è complimentato con i carabinieri per il lavoro svolto. Alla base di questo arresto, ha proseguito Alfano, «così come di tanti altri, c'è un'intensa attività investigativa che parte spesso dal monitoraggio del web».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Ottobre 2016, 05:00