Addio Hayden beffato dal destino

E sale un brivido pensando a quello che rimane in vita di lui, l'immenso Schumi, oggi. Lo stesso brivido di ieri, quando l'americano che battè Valentino Rossi in motoGp nel 2006 se ne è andato. E non serve dire che era ormai certo. Il dispiacere non ha tempo. E arriva di nuovo, un mese dopo che un incidente in bici aveva portato via Michele Scarponi, ciclista non pilota. Ma il dolore è uguale. Maledetti incidenti in bici, terribili, funesti. Una piaga da chiudere, a tutti i costi. L'investitore di Hayden, un 30enne di Cesena, è stato indagato per lesioni stradali; ieri, però, è saltato fuori un video a sorpresa, dove sembra che Hayden tiri diritto a uno stop, prima di essere investito.
Al di là delle indagini e delle verità che arriveranno dopo, resta il dolore per la morte di Kentucky Kid, campione mondiale, stimato da tutti e ancora brillante protagonista nel campionato iridato di superbike. Hayden era rimasto in Italia, dopo aver gareggiato a Imola il 14 maggio scorso. Si allenava e si rilassava. La bici era la sua seconda passione, o forse la prima. Adesso non importa più. Conta il dato che le morti dei ciclisti sulle strade d'Italia aumentano, giorno dopo giorno. E non se ne può più.
Marco Lobasso
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Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Maggio 2017, 05:00