Addio Chuck Berry, rock in lutto Springsteen: «Era il più grande»

Michela Greco
ROMA - Sabato, all'età di 90 anni, se ne è andato Chuck Berry (foto), «il più grande rocker, chitarrista e paroliere del rock che si sia mai visto» nelle parole di addio pronunciate da un altro gigante come Bruce Springsteen. È stato Berry, nato a Saint Louis nel 1926, a segnare indelebilmente la strada della musica popolare americana a metà degli anni 50. Parlando con le sue note ai giovani, e dei giovani, ha cambiato il corso della storia musicale incidendo alcuni tra i brani più amati e più citati di sempre, come il celeberrimo Johnny B. Goode. Ed è a lui, padre fondatore del rock'n'roll, che i grandi della musica hanno tributato una pioggia di commossi saluti. «Ha illuminato gli anni della mia adolescenza, ha dato vita ai nostri sogni di diventare musicisti e di salire su un palco - ha scritto Keith Richards - Si è spenta una delle mie luci più grandi». «Sono molto triste. Voglio ringraziarlo per tutta la musica che ci ha regalato», ha twittato Mick Jagger, mentre Brian Wilson dei Beach Boys ha sottolineato: «Mancherà a tutti quelli che amano il rock'n roll». L'ex Beatle Ringo Starr lo ha salutato con «Pace e amore per Mr. rock'n roll», Lenny Kravitz ha cinguettato «Nessuno di noi sarebbe qui se non ci fossi stato tu» e lo scrittore Stephen King lo ha ricordato dicendo «Chuck Berry è morto: questo mi spezza il cuore, ma 90 anni non sono male per il rock and roll». Per Berry anche il saluto dell'ex-presidente Obama: «Ci mancherai».
Maybellene, con cui debuttò nel 1955 e Roll Over Beethoven, del 1956, sono stati alcuni dei suoi brani più celebri, a cui va aggiunto You Never Can Tell, pubblicata nel 1964 e usata nel 1994 da Quentin Tarantino in una delle scene cult del suo Pulp Fiction, ovvero quella della gara di ballo con Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman).

Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Marzo 2017, 05:00