Lapo Elkann: "Credevo che la coca fosse glam, invece è da sfigati. Ora vorrei una famiglia"

Lapo Elkann: "Credevo che la coca fosse glam, invece è da sfigati. Ora vorrei una famiglia"
Ora che ha sconfitto i suoi demoni, dice di volere metter su famiglia, con moglie e un figlio. E che per farlo, ora, aspetta solo "la donna giusta". Parola di Lapo Elkann, che in un'intervista rilasciata al 'Corriere della sera' parla a 360 gradi della sua vita privata, passata "tra luce e oscurità", e del "periodo meraviglioso" che sta vivendo adesso, grazie anche all'hub di Garage Italia, la sua nuova avventura imprenditoriale.





"È un periodo meraviglioso, con tutte le difficoltà e le complessità certamente. Ma in Italia vedo tanta bellezza e innovazione. E me ne sento ambasciatore con questa astronave, Garage Italia, voluta a suo tempo da un uomo decisamente più forte e visionario di me, Enrico Mattei. Con Michele De Lucchi, Carlo Cracco e tutti i partner stiamo provando a costruire qualcosa di unico. Noi italiani se facciamo squadra siamo imbattibili. Qui c'è tanto da dare e da fare".

"POLITICA MEDIOCRE, NON FA ABBASTANZA" Il rampollo di casa Agnelli parla anche della politica italiana che giudica "mediocre". "Non c’è nessuno che faccia sognare o realizzi ciò che dice. Dovrebbero dire meno e fare di più, proteggere questo Paese e non spremerlo come un limone e gettarlo via. Non c’è visione, e chi si pensava l’avesse si è bruciato. Prendi Renzi, sembrava uno del tempo e poi troppo ego e "me, me, me". Ma non è "me, me, me". È l’Italia degli italiani".

LA BATTAGLIA CON LE DIPENDENZE Guardandosi indietro, Lapo parla anche dei problemi che ha avuto con le droghe. "Questo è un messaggio che voglio dare a tanti: le sostanze possono abbagliarti ma sono il peggiore amico che puoi avere - dice - perché ti allontanano da tutto. Con loro ho combattuto battaglie terribili, e ho ottenuto la più grande vittoria della mia vita. Io sono luce e oscurità, quest’ultima mi ha portato alla cocaina. Pensavo fosse glam. Invece è da sfigati. Mi sono fatto male e ho fatto male. Poi ho incontrato medici geniali, Lorenza Bolzani e Gallimberti e Bonci, italiani per l’appunto, che hanno inventato un sistema chiamato Tms, che agisce sul cervello e allontana il craving, la voglia. Ce l’ho fatta. Si può. Bisogna volerlo".
Lapo dice di essersi perso perché si sentiva "solo, infelice e ingabbiato". "Non mi amavo e non amavo chi ero - racconta -. Ora, a 40 anni, mi accetto. Avrei voluto succedesse prima ma è andata così. La molla, confessa è scattata "guardando i miei fratelli e i loro figli. Ho sentito il desiderio di averne. Ma io non ho mai amato la mia infanzia. E mi sono detto che così non sarei stato degno di essere padre. Dovevo sentirmi pulito. Ora aspetto la donna giusta".

"VORREI METTERE SU FAMIGLIA" Nel suo cuore, però, al momento non c'è ancora nessuno. La sua donna ideale, rimarca, deve essere "forte" e avere "una propria vita a prescindere da me". "Non sono un soggetto raccomandabile? Lo so, la mia storia può spaventare". Il nipote di Gianni Agnelli dice che nella sua vita ha amato moltissimo due donne "alla follia Martina Stella, che ora è una carissima amica - sottolinea -. Sono contento di vederla felice sposata e con figli. Lo merita. E sono stato molto innamorato di Bianca (Brandolini). Con loro ho costruito e distrutto. Martina è stata la prima che ha cercato di farmi uscire dalle sostanze. Ma avevo paura di legarmi per la mia diffidenza con le donne, dovuta forse al rapporto non facile con mia madre. Sempre tanti dubbi e quell’ossessione per la perfezione, che non esiste"..

"ORA SONO PULITO" Lapo parla anche del suo rapporto con il nonno e con il padre. Se fosse ancora vivo, l'Avvocato, "forse mi avrebbe facilitato il percorso per uscire dalle tenebre che avevo dentro di me - dice -. Fino a 18 anni volevo essere come lui, poi ho capito che ognuno ha la sua strada: voglio lasciare la mia storia. Quanto al padre, Alain Elkann, Lapo dice di aver "scoperto con lui il mondo". "Ma mio nonno con la Ferrari e la Juve, per me bambino, era un parco giochi. Papà con i suoi giornali e i suoi libri era una biblioteca".
Ora dice di essere "pulito da un po'". Del finto rapimento di un anno fu a New York, spiega "fu un incidente. Non posso dire nulla. Era un periodo particolarmente violento, aveva scoperto che il mio autista fidato da anni rubava, poi l'arroganza dei miei manager, la mia amica Franca (Sozzani ndr) che stava morendo, come un altro amico. Sotto pressione ho sbottato. E mi sono fatto male".
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Dicembre 2017, 12:40
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