Canalis e Corvaglia mamme in carriera, aprono un centro con palestra negli USA -Video

Canalis e Corvaglia mamme in carriera, aprono un centro con palestra negli USA
Ormai lontani i tempi degli stacchetti sul bancone di Striscia la Notizia, le due ex-veline oggi sono due mamme in carriera a Los Angeles. Infatti hanno presentato con un video su Instagram commentando: "Ok , non è una pizzeria mi dispiace! ma un centro di fisioterapia , chiropratica, riabilitazione pre e post operatoria dotato di una super palestra indoor-outdoor al sesto piano di un building medico nel cuore di West Hollywood!".
 

Ma Elisabetta trova anche il tempo per elogiare Defoe e raccontare su Instagram la storia del piccolo Bradley: "Può sembrare un gesto normale quello di Bradley, mascotte dell'Inghilterra nella partita contro la Lituania, nei confronti del campione Jermain Defoe. Ma quell'abbraccio nasconde una storia di amicizia, coraggio e malattia. Il piccolo Bradley ha il cancro, è un malato terminale. È diventato l'idolo di tutte le tifoserie del Regno Unito che gli hanno dato appoggio nel corso degli ultimi mesi. Defoe, tornato a giocare dopo quattro anni nella nazionale inglese, è il «suo migliore amico», come lo stesso Bradley lo chiama. Lo va a trovare a casa e in ospedale, lo accompagna alle sedute della chemio, in questa partita lo ha guidato dentro il campo. E mentre a Wembley si cantava l'inno, Bradley ha abbracciato il suo amico, con una tale dolcezza e spontaneità da far commuovere uno stadio intero".
 

( repost @nadia_venturini ) Bravo Defoe ❤ Un abbraccio. Può sembrare un gesto normale quello di Bradley, mascotte dell'Inghilterra nella partita contro la Lituania, nei confronti del campione Jermain Defoe. Ma quell'abbraccio nasconde una storia di amicizia, coraggio e malattia. Il piccolo Bradley ha il cancro, è un malato terminale. È diventato l'idolo di tutte le tifoserie del Regno Unito che gli hanno dato appoggio nel corso degli ultimi mesi. Defoe, tornato a giocare dopo quattro anni nella nazionale inglese, è il «suo migliore amico», come lo stesso Bradley lo chiama. Lo va a trovare a casa e in ospedale, lo accompagna alle sedute della chemio, in questa partita lo ha guidato dentro il campo. E mentre a Wembley si cantava l'inno, Bradley ha abbracciato il suo amico, con una tale dolcezza e spontaneità da far commuovere uno stadio intero.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Marzo 2017, 21:33
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