Il pilota Gianmarco Bellini in Kuwait 25 anni dopo:
"Fu abbattuto dagli iracheni e tenuto in ostaggio"
di Simone Pierini
''Il mio aereo è stato abbattuto dagli iracheni in combattimento - disse all'Ansa raccontando il dramma che ha vissuto - ho fatto 47 giorni di prigionia subendo torture fisiche e psicologiche, ho ricevuto una medaglia d'argento al valor militare''. Originario di Crosare di Pressana, nel veronese, fu abbattuto il 18 gennaio del 1991 e poi tenuto come ostaggio.
"Fin dal primo interrogatorio, fu durissima - dice ancora a La Stampa - Non sto a dire del trattamento che ci riservarono, delle percosse, della pressione. Uno, per scherno, mi disse: 'Noi siamo un popolo del Terzo Mondo, non abbiamo mica firmato la Convenzione di Ginevra'. E infatti con noi non la rispettarono". Furono giorni terribili e il suo fisico ne risentì in modo evidente. Una volta liberato infatti, tornò a casa con 20 kg di meno. Fu lasciato nei seminterrati di un edificio distrutto e bombardato, intrappolato a soffocare tra polvere e detriti.
Ma non rinnega nulla di quanto fatto, consapevole di essere stato uno dei responsabili della liberazione di un popolo. "Un intimo orgoglio di avere fatto la cosa giusta - ha ammesso - Mi sento come un chirurgo che esce dalla sala operatoria avendo salvato il paziente. Noi abbiamo salvato questa gente"
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Febbraio 2016, 22:02
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