Gerusalemme capitale di Israele, bufera su Trump: Netanyahu non parla. Il Papa: "Rispettare lo status quo"

Gerusalemme capitale di Israele, bufera su Trump: Netanyahu non parla. Il Papa: "Rispettare lo status quo"
Il premier Benyamin Netanyahu ha parlato di tutto intervenendo questa mattina alla Conferenza del Jerusalem Post ma non dell'imminente discorso del presidente Donald Trump su Gerusalemme. Siria, Iran, i forti legami con gli Usa, i successi di Israele nella cyber sicurezza e in campo economico i temi trattati ma non la decisione americana su Gerusalemme come capitale riconosciuta di Israele. Il discorso del presidente Trump è atteso a fine pomeriggio di oggi.

SUMMIT DEI PAESI ISLAMICI Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato i 57 Paesi membri dell'Organizzazione della cooperazione islamica (Oic) a riunirsi tra una settimana (il 13 dicembre) a Istanbul per un summit straordinario sull'attesa decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Lo ha reso noto il suo portavoce, Ibrahim Kalin, spiegando che Erdogan ha avuto in queste ore contatti telefonici in merito con il suo omologo palestinese Abu Mazen e i leader di Iran, Arabia Saudita, Qatar, Tunisia, Pakistan, Indonesia e Malesia.

TURCHIA: PROBLEMI IRRISOLVIBILI Il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte di Donald Trump renderebbe «i problemi esistenti nella regione ancora più irrisolvibili». È il nuovo avviso lanciato dalla Turchia attraverso il premier Binali Yildirim, in visita in Corea del Sud, a poche ore dal previsto annuncio della Casa Bianca. Ieri il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva già definito Gerusalemme come una «linea rossa per i musulmani». Secondo Yildirim, il riconoscimento «illegale» da parte degli Usa rischierebbe di provocare scontri religiosi e distruggere il processo di pace tra Israele e Palestina.

NATO: SPETTA AGLI STATI, NON AGLI USA  «Sta alle nazioni prendere decisioni su queste questioni e si tratta di una decisione degli Stati Uniti.
Non farò speculazioni né commenti, dal momento che il presidente Trump ha annunciato un discorso più tardi, per oggi». Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a chi chiede dell'intenzione degli Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. «La Nato - aggiunge - non è parte del processo di pace in Medio oriente, ma sosteniamo tutti gli sforzi affinché si trovi una soluzione negoziata».


PAPA: RISPETTARE LO STATUS QUO «Il mio pensiero va ora a Gerusalemme. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni e, nello stesso tempo, rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite». Così il Papa in udienza generale, invitando a «saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti».

«Gerusalemme - ha detto il Pontefice nel suo appello - è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed ha una vocazione speciale alla pace». «Prego il Signore - ha concluso Francesco - che tale identità sia preservata e rafforzata a beneficio della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero e che prevalgano saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Dicembre 2017, 15:00
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