Spari sulla folla in fila per gli aiuti
20 morti, Hamas accusa l’esercito

Strage a Gaza. Ostaggi, Biden invia il capo della Cia. Tajani incontra Netanyahu

Spari sulla folla in fila per gli aiuti 20 morti, Hamas accusa l’esercito

di Giammarco Oberto

La gente assiepata, in fila per qualcosa da mangiare. All’improvviso il crepitio di armi automatiche, il fuggi fuggi disperato, i corpi rimasti a terra.

Gaza City di nuovo teatro di un massacro di civili. La strage si è consumata alla rotonda Kuwait, nel quartiere al Zaitoun, dove i combattimenti tra Hamas e l’esercito israeliano sono fermi da settimane ed era tornata una calma molto relativa. Per questo era stata scelta per la distribuzione degli aiuti. Eppure all’improvviso le truppe israeliane hanno aperto il fuoco sulla folla. È la pesantissima accusa lanciata su Telegram dal portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al Qadra: «Il massacro delle bocche affamate», lo ha definito. Il bilancio fornito dall’emittente al-Jazeera è di 20 morti e 150 feriti. Ma il conto delle vittime potrebbe crescere, perché molti dei feriti sono gravi e sono stati portati con carretti e mezzi di fortuna all'ospedale Al-Shifa, che è senza forniture mediche e con pochi medici. Il portavoce della protezione civile Mahmoud Basal ha riferito delle difficoltà incontrate dai soccorritori per raggiungere la scena del massacro perché i militari israeliani lo hanno ostacolato.

È stato un attacco dal valore strategico zero che l’Idf non ammette: «Stiamo verificando».

Ma anche i giornalisti stranieri sul campo hanno raccolto testimonianze che confermano che a sparare sulla folla sono stati i soldati israeliani. La nuova strage arriva ad appena 24 ore da un altro episodio che mercoledì ha visto coinvolti civili: un rifugio dell'Unhcr a Khan Yunis colpito da due colpi di carro armato, con un bilancio aggiornato di 12 morti e 75 feriti. Un attacco su cui ha espresso "preoccupazione" la Casa Bianca, che allo stesso tempo lavora per una tregua. Nei prossimi giorni ci proverà il capo della Cia William Burns, inviato sul campo da Joe Biden per facilitare il rilascio di tutti gli ostaggi ancora detenuti. Anche l’Italia porta avanti le sue iniziative per una soluzione alla crisi. È l’obiettivo della missione in Israele del ministro degli Esteri Tajani. Ieri sera ha incontrato il presidente Herzog, il premier Netanyahu e il suo omologo Katz, che lo ha definito «un vero amico di Israele». Tajani ha ribadito il pieno sostegno allo Stato ebraico, ma ha ribadito la posizione che l’Italia condivide con gli Stati Uniti e l’Europa: «Nel futuro della regione c'è solo la soluzione dei 2 Stati».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Gennaio 2024, 06:00
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