La notizia, poche ore dopo la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti sull'aborto, aveva fatto il giro del mondo per la sua drammaticità. Una bambina di dieci anni, rimasta incinta dopo essere stata stuprata, ha potuto abortire solo trasferendosi in una clinica di uno Stato diverso da quello in cui è residente.
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Aborto, il caso della bambina stuprata
La sentenza della Corte Suprema, a maggioranza repubblicana dopo le ultime nomine di Donald Trump, aveva di fatto rovesciato la Roe vs Wade, che negli Stati Uniti è il riferimento sull'accesso all'aborto. Per i giudici della Corte Suprema, il potere di legiferare dei singoli Stati prevale su quello del governo federale o nazionale. Subito dopo la sentenza del 24 giugno scorso, 26 diversi Stati avevano introdotto maggiori restrizioni sull'accesso all'aborto. Come l'Ohio, che ha deciso di impedire l'aborto, anche in caso di stupro, dopo sei settimane e tre giorni di gravidanza. La piccola risiede proprio nell'Ohio e aveva superato quel periodo di gravidanza: per abortire, ha dovuto trasferirsi nel vicino Stato dell'Indiana. Qui, in una clinica, ha potuto accedere all'interruzione di gravidanza lo scorso 30 giugno.
Ohio Attorney General Dave Yost just said that his office has no evidence of a raped ten-year-old child who was impregnated, including a request for lab results. He also noted that Ohio law would have allowed for an abortion in such a case.
— Jonathan Turley (@JonathanTurley) July 11, 2022
Bambina stuprata, la polemica politica
La sentenza della Corte Suprema aveva scatenato immediatamente polemiche a livello politico: tra repubblicani e democratici, ma anche tra pro-vita anti-abortisti e difensori della libera scelta delle donne sul proprio corpo. Non sono mancate neanche le accuse di voler strumentalizzare la drammatica vicenda della bambina incinta dopo uno stupro. E addirittura, c'è chi aveva bollato l'accaduto come una fake news per sostenere le ragioni di chi chiede il libero accesso all'aborto. Come ad esempio, il procuratore generale dell'Ohio, il conservatore Dave Yost. La notizia, però, era stata confermata anche dalla polizia dello Stato.
Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva criticato la sentenza della Corte Suprema, facendo riferimento proprio al dramma vissuto dalla bambina.
Indagata la ginecologa che ha fatto abortire la bimba
Le autorità dell'Indiana hanno annunciato di aver aperto un'indagine sulla dottoressa che ha fatto abortire la ragazzina di 10 violentata che proveniva dall'Ohio dove l'interruzione di gravidanza è vietata.
Preso lo stupratore: è un 27enne
Intanto, la polizia ha fermato il sospetto stupratore della bambina di 10 anni. Si tratta di un 27enne guatemalteco, Gerson Fuentes, residente a Columbus. Come spiega la Cnn, l'uomo è stato incriminato per violenza sessuale, aggravata dalla giovane età della sua vittima. Dopo l'aborto, parti dell'embrione sono state analizzate per i test genetici, in modo da accertare il coinvolgimento dell'uomo nello stupro. L'uomo, dopo l'arresto, ha confessato di aver violentato la bambina almeno in due occasioni.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Luglio 2022, 14:45
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