A century ago, brave women won us the vote. On #equalpayday 2017 it's our turn. STAND UP AND BE COUNTED for all women to be equal at work. pic.twitter.com/R6lzVYsgNL
— Carrie Gracie (@BBCCarrie) 10 novembre 2017
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Tutto era iniziato l'estate scorsa, quando la premier britannica Theresa May aveva imposto alla BBC di rendere pubblici gli stipendi dei dipendenti superiori alle 150mila sterline annuali. In quell'occasione, era emerso che due terzi dei dipendenti più pagati erano uomini. Carrie scoprì così di essere stata pagata, per lungo tempo, meno dei colleghi uomini che ricoprivano mansioni del tutto analoghe alle sue. Per questo motivo, nel post sul blog, la giornalista ha criticato l'azienda: «La mia pretesa non è solo economica. Amo la BBC e in tutti questi anni non ho mai mosso una critica, ma quello che sta accadendo è illegale perché va contro l'Equality Act del 2010: a parità di mansioni, uomini e donne devono ricevere lo stesso stipendio. I quattro capi degli uffici esteri della BBC sono due uomini e due donne, ma i primi hanno guadagnato oltre il 50% in più».
Men, listen up! Your daughters, wives, sisters, mothers, friends and colleagues NEED YOUR SUPPORT on #equalpayday pic.twitter.com/sY0JsHmrra
— Carrie Gracie (@BBCCarrie) 10 novembre 2017
Carrie, che è rimasta a lavorare per la BBC, ha anche spiegato perché ha lasciato l'incarico in Cina: «Ho chiesto all'azienda pari condizioni contrattuali tra uomini e donne, loro mi hanno offerto un aumento ma ho rifiutato per due motivi: mi ritengo già ben pagata e non avrei comunque guadagnato come i due uomini a capo degli uffici esteri. Il mio è un caso eclatante ma non isolato: in tutta l'azienda ci sono donne che vengono pagate meno dei colleghi uomini. È una discriminazione ed una violazione della legge, anche se la BBC si rifiuta di ammetterlo».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 05:39
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