Il licenziamento, per quanto possa essere giustificato o voluto da entrambe le parti, comporta un'interruzione di un rapporto tra le due parti e dovrebbe essere il datore di lavoro o l'azienda a occuparsi dell'intero processo, cercando di renderlo il più semplice e meno traumatico possibile per l'ex dipendente, colui o colei che dovrà cercare un nuovo impiego.
Eppure, pare che in alcuni casi non vada così e ne è un esempio ciò che è accaduto a Orlenda, una donna che ha deciso di condividere la sua esperienza dopo il licenziamento per aprire un dibattito sul lavoro non retribuito e sulle varie forme in cui è possibile incontrarlo.
La spiegazione di Orlenda: «Ho detto "no" al lavoro non retribuito»
Orlenda ha deciso di pubblicare un video sul suo account TikTok per illustrare ciò che le è successo e discutere delle varie forme di lavoro non retribuito.
Tuttavia, la risposta ricevuta non è stata quella che si aspettava: «Mi hanno detto che da parte loro non organizzano mai il ritiro ma ho messo in chiaro che per me andare a spedirlo con UPS o Fedex sarebbe stato difficile (cosa sarebbe successo se non li avessi contattati io per prima, mi chiedo?). Non è possibile farlo nella piccola città in cui vivo e dovrei guidare per cinquanta minuti per inviarlo».
La questione, tuttavia, non si è chiusa con il rifiuto di Orlenda e pare che le sue difficoltà non siano state prese in considerazione: «Nell'email mi è stato detto, allora, di chiamare UPS per cercare di organizzare il ritiro direttamente da casa mia, dato che loro non sapevano come farlo. Io ho risposto, gentilmente, che non lo avrei fatto perché costa soldi, e non ho intenzione di pagare per le pratiche relative al mio licenziamento, e perché questo fa parte delle responsabilità dell'azienda in seguito all'interruzione del rapporto lavorativo, e non sono io a doverlo organizzare».
Il consiglio di Orlenda
Infine, Orlenda dà un consiglio sulla questione e conclude: «Quando pensiamo al lavoro non retribuito, di solito si fa riferimento al fatto di occuparsi di progetti ulteriori rispetto a quelli dovuti o alla tendenza a lavorare più ore di quelle da contratto e pagate».
Poi, chiarisce: «Eppure, ci sono forme più subdole di lavoro non retribuito: l'uso del nostro tempo, delle nostre capacità, doveri aggiuntivi che vengono assegnati in base al genere o al colore della pelle, per esempio organizzare una festa in ufficio perché sei donna, o spiegare la storia del nostro Paese a causa della nostra provenienza. Il lavoro retribuito si mostra con diversi aspetti, quindi vi sfido a pensare, in ogni situazione: "perché io?"»
Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Dicembre 2023, 08:39
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