Il re del Marocco grazia 14 jihadisti: "Si sono pentiti e ravveduti"

Il re del Marocco grazia 14 jihadisti: "Si sono pentiti e ravveduti"
A meno di 48 ore dall'attentato di Barcellona, causato da alcuni jihadisti di origine maghrebina, fa senz'altro discutere la decisione del re del Marocco, Mohammed VI, di concedere la grazia a 14 persone che avevano fatto parte di gruppi islamisti.

In occasione del 64mo anniversario della Rivoluzione del re e del popolo, si festeggia cioè la fine del colonialismo in Marocco, segnata dal rientro dall'esilio di re Mohammed V, il 20 ottobre del 1956. Come d'abitudine in questa occasione, Mohammed accorda la grazia reale. Questa volta è toccato a 415 detenuti condannati per ogni tipo di reato, da tutti i tribunali del regno alaouita. Ma di questi, 14 sono condannati per terrorismo, 13 in stato di detenzione per pene inferiori ai 30 anni, e uno condannato a morte.



Secondo il ministero della Giustizia, che ha comunicato alcuni scarni dettagli del provvedimento di clemenza, i 14 terroristi hanno tutti partecipato al programma di riabilitazione 'Mossalaha', 'Riconciliazione', mostrando oltre che «pentimento per gli atti compiuti, attaccamento ai valori della nazione, ai sacri principi e alle istituzioni nazionali, hanno rivisto le loro posizioni e i loro pensieri, rigettando l'estremismo e rinnegando fortemente il terrorismo e si sono rimessi sulla retta via, dimostrando una condotta irreprensibile durante il periodo di detenzione». In 13, condannati a pene detentive, si sono visti cancellare pena e reato; l'unico condannato a morte ha avuto commutata la pena in 30 anni, beneficiando così di una 'grazia parziale'. 
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Agosto 2017, 21:43
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